Claudio Marchisio interviene sul caso della maestra dell'infanzia di Torino prima messa alla berlina e poi licenziata per un video hard diffuso dal suo ex fidanzato. L'ex calciatore della Juventus, alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne, dice con chiarezza che i reati vanno chiamati con il loro nome.
«Il “video hard della maestra” in realtà si chiama revenge porn. Il revenge porn è un reato, oltre che una terribile violenza. Fare sesso non è un reato (neanche per le maestre). Lei è innocente. Lui un criminale, oltre che uno stronzo. Discorso chiuso». Un intervento che Marchisio ha diffuso sui Instagram, Twitter e Facebook ottenendo forti consensi.
Giusto per chiarire la questione:
- "Il video hard della maestra" in realtà si chiama revenge porn.
- Il revenge porn è un reato, oltre che una terribile violenza.
- Fare sesso non è un reato (neanche per le maestre).
Lei è innocente. Lui un criminale, oltre che uno stronzo.
Discorso chiuso 👩⚖️👨⚖️
#revengeporn
In seguito a questa vicenda è nato l'hashtag #iostoconlamaestra per aiutare nel mondo dei social la vittima del revenge porn.
Giusto per chiarire la questione:
- "Il video hard della maestra" in realtà si chiama revenge porn.
- Il revenge porn è un reato, oltre che una terribile violenza.
- Fare sesso non è un reato (neanche per le maestre).
Lei è innocente. Lui un criminale, oltre che uno stronzo. pic.twitter.com/tpEMwJGGOe— Claudio Marchisio (@ClaMarchisio8) November 23, 2020
Giusto per chiarire la questione: - "Il video hard della maestra" in realtà si chiama revege porn. - Il revenge porn è...
Pubblicato da Claudio Marchisio su Lunedì 23 novembre 2020
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