IL RICORSO
Senza successo, infatti, Antonio C., avvocato romano di 67 anni con studio nel centrale quartiere Appio Latino, ha fatto ricorso in Cassazione contestando la decisione della Corte di Appello di Roma che pur riducendo l'assegno di mantenimento in favore della figlia, 'scesò a 1200 euro rispetto alla cifra precedente non meglio indicata, aveva respinto la richiesta di limarlo ulteriormente.
A sostegno della sua richiesta, Antonio C. - che davanti agli 'ermellinì ha perorato da solo la sua causa - ha lamentato «la mancata considerazione della volontà della figlia, oggi maggiorenne, di non frequentare il padre». I supremi giudici, per nulla colpiti dall'impuntatura della ragazza, hanno liquidato la «circostanza» definendola «del tutto irrilevante».
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