«Siamo in una situazione annunciata da settimane, dobbiamo fare molti più test di quanto non venga fatto adesso. Per farlo, è necessario coinvolgere la società civile e le aziende». A dirlo è Massimo Galli, infettivologo direttore del reparto Malattie Infettive Ospedale Sacco di Milano, intervistato da Bianca Berlinguer a Cartabianca. «Se non si inverte la tendenza ci saranno situazioni tristi da evitare. Non sarà facilissimo perchè bisognerà vedere se si riusciranno ad applicare le indicazioni del governo».
«Ormai è noto che nella fase iniziale facevamo test alle persone con un quadro clinico più grave, ed erano soprattutto anziani.
#Galli: "Noi ci siamo dispersi il patrimonio conquistato a grandissimo prezzo con il lockdown. Le infezioni che vediamo ora sono figlie di un’estate in cui la gente era stanca di stare chiusa e “voleva vivere”".#cartabianca pic.twitter.com/NRBddqsjkH
— #cartabianca (@Cartabiancarai3) October 13, 2020
«L'appello al buonsenso va fatto agli italiani. Dopo un'estate in cui è stato permesso quasi tutto e in cui abbiamo disperso il patrimonio che avevamo acquisito con il lockdown. Molte di quelle regioni sono quelle maggiormente inguaiate che c'è stato durante i mesi estivi in cui tutto si poteva fare. Le cene con gli amici a casa o al ristorante si possono anche rimandare, altrimenti non potremo fare nemmeno quello ristrette a soli sei amici». «Le infezioni di oggi sono la conseguenza di un'estate in cui tutto era concesso». L'infettivologo ha lanciato una frecciatina anche nei confronti di chi ha lanciato messaggi «eccessivamente rassicuranti o addirittura di negazione del virus». Secongo Galli questo tipo di comunicazione ha contribuito alla diffusione del virus. «Se non andiamo tutti nella stessa direzione, andremo a sbattere. Quello che sta accadendo in molti Paesi europei - che stanno chiudendo di brutto - dovrebbe insegnarci qualcosa».