Verdone: «Sindaco di Roma? Me lo hanno proposto, con sondaggi al 70%. Ho detto no: si può fare un solo lavoro e non toglietemi il cinema»

"Gualtieri? Non lo conosco, ma credo che un sindaco debba circondarsi di un gruppo rapido e onesto in grado di abbattere la barriera della burocrazia"

Verdone: «Sindaco di Roma? Me lo hanno proposto, con sondaggi al 70%. Ho detto no: si può fare un solo lavoro e non toglietemi il cinema»
di Paolo Travisi
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Venerdì 22 Ottobre 2021, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 15:32

Carlo Verdone interpreta se stesso, gioca con la sua immagine pubblica e racconta il Carlo privato, tra realtà e finzione. E lo fa scegliendo la formula, nuova per il regista-attore romano, della serie tv. Vita da Carlo, è il racconto in chiave di commedia - ma non poteva essere diversamente - in 10 puntate per Amazon Prime Video (dal 5 novembre) in cui è il protagonista di una storia, la sua vita, interamente ambientata nella sua città, Roma.

Leggerezza, ironia, insieme a paure, entusiasmi ed ossessioni sono le varie cifre percorse dalla serie tv, in cui Carlo Verdone, gioca a carte scoperte con il pubblico che lo ama da oltre 40 anni ed a cui ha sacrificato la privacy, costantemente fermato per autografi, battute da ripetere e negli ultimi anni, dai selfie.

Insieme a lui, tra personaggi che incarnano persone reali o fittizie, un nutrito cast, Max Tortora, Anita Caprioli, Monica Guerritore, Antonio Bannò, Caterina De Angelis, Filippo Contri e numerosi famosi personaggi, tra cui l'amico Antonello Venditti, nel ruolo di guest star.

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'Vita da Carlo' 

"Era intrigante seguire un percorso nuovo, dopo 44 anni di lavoro, mi son detto proviamoci anche se è stato un lavoro molto faticoso, ma è nata come una sfida, vediamo se riesco ad avere più libertà rispetto ad un film, dove è difficile condensare tutto in meno di due ore. Nella serie non c'è ansia, perché il tempo è dilatato, si può arrivare alla risata piano piano. In appena due mesi abbiamo scritto 10 puntate, ma ero molto motivato. Nella sceneggiatura c'era molto della mia vita privata, per questo ho recitato anche in modo più leggero, senza l'obbligo di far ridere in un momento preciso" ha detto Verdone nella conferenza stampa di presentazione alla Festa del CInema di Roma. "E poi ho avuto il cast migliore della mia carriera, con grandi attori, ma tanti giovani, che mi hanno dato il massimo, ed è il motivo per cui ancora faccio questo mestiere, dirigere, custodire, indirizzare i ragazzi sono energia nuova, mi sono sentito come Sergio Leone".

Carlo Verdone sindaco?

Nella serie Vita da Carlo, a Verdone viene chiesto di fare il sindaco. Verità o finzione? "Nella serie il 40% di quello che vedete è vero. Mi hanno proposto dei sondaggi con numeri spaventosi, ci ho messo 30 minuti per rispondere, nella vita uno può fare un solo mestiere, ci vuole passione e preparaizone, perché dovrei abbandonare un lavoro iniziato tanti anni fa in un piccolo teatro. Mi dissero ci pensi, poi per fortuna la cosa è caduta. Mi davano una percentuale di voti del 70%" racconta Verdone a cui viene chiesto un giudizio sul sindaco neo-eletto, Roberto Gualtieri.

"Non lo conosco, ma credo che un sindaco debba circondarsi di un gruppo rapido ed onesto in grado di abbattere la barriera della burocrazia. Stavo girando al Gianicolo e la statua di Garibaldi era in manutenzione, chiesi a Virginia Raggi, quanto tempo ci volesse. Lei mi spiegò che dovevano esprimersi tre sovrintendenze, e le chiesi un intervento, ovviamente non accadde nulla. Ma è possibile che per un blocco di marmo devono passare sei anni, non basta la zozzeria" dice Verdone con grande amarezza "Roma deve ripartire con la manutenzione e le periferie che sono in uno stato disastroso. Facciamo librerie, teatri, cinema, e centri per bambini ed anziani".

"Nella serie c'è un monologo di Alessandro Haber sugli ebrei. Una stoccata al politicamente corretto" viene chiesto da una giornalista in conferenza stampa. Risponde Verdone. "Mi aspettavo la domanda, ma io non ne posso più di questo politicamente corretto, perché così non faremo ridere più nessuno, in fase di scrittura ci siamo fermati cinque volte, eravamo terrorizzati. In realtà Haber si sta avvicinando al Mercante di Venezia di Shakespeare, in realtà non c'è alcuna critica o tensione col politicamente corretto".

"Noi speriamo tutti che ci sia sempre il cinema, ne sto girando un altro con Filmauro, ma abbiamo deciso di fare la serie molto prima del Covid, per me era una sfida, nonostante i miei anni, avevo voglia di qualcosa di nuovo, è chiaro che tutti noi ci aspettiamo che la sala cinematografica torni a dei numeri più grandi".

 

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