Abramovich, il Canada sequestra 26 milioni di dollari all'oligarca russo. Il governo: «Saranno donati per ricostruire l'Ucraina»

È la prima volta che il Canada procede ad un'azione simile

Canada, sequestra 26 milioni di dollari ad Abramovich: saranno donati all'Ucraina
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 20:37

Confiscati beni per 26 milioni di dollari al multimiliardario Roman Abramovich che saranno donati all'Ucraina per la ricostruzione. Il governo del Canada ha iniziato oggi a confiscare i beni degli oligarchi russi alleati del regime. E ha iniziato proprio dalla figura più controversa: Roman Abramovich, l'ex proprietario del Chelsea più volte presente agli incontri di negoziazione tra Russi e Ucraini (anche se non è ancora chiaro in che ruolo).  

 

Canada sanzionerà gli oligarchi russi 

Mentre diversi alleati occidentali hanno sequestrato yacht, imprese petrolifere e del gas e altri beni di persone vicine al presidente russo Vladimir Putin, questa è la prima volta che il Canada si muove in tal senso. Ottawa ha dichiarato che chiederà al tribunale di perseguire la Granite Capital Holdings di Abramovich e di utilizzare i proventi per la ricostruzione dell'Ucraina.  

 

Abramovich, oligarca amico di Putin o mediatore? 

Il nome del miliardario Abramovich, ex proprietario del Chelsea e cittadino israeliano (è di origine ebrea), è comparso più volte nei tavoli dei negoziati tra Russia e Ucraina, anche se l'oligarca non fa parte delle delegazioni ufficiali dei due paesi.

A mesi dal presunto avvelenamento avvenuto ai suoi danni da parte degli agenti di Mosca (confermato dal suo entourage ma smentito da Kiev) il ruolo ricoperto da Abramovich nelle complesse trattative di pace tra Russia e Ucraina rimane ancora un mistero.  

Nei primi mesi della guerra gli analisti avevano osservato i suoi spostamenti a partire dai movimenti dei suoi Jet e Yacht privati registrando diversi movimenti tra Israele, Turchia, la Russia e l'Ucraina. Cosa ha fatto e chi ha incontrato però non è stato chiarito. Certo è che l'intervento di Zelensky, che ha chiesto direttamente a Joe Biden di non sanzionare il miliardario, ha scoperto una carta. Ha mostrando che l'oligarca è sicuramente ben visto a Kiev e potrebbe essere considerato un uomo chiave nella trattativa con Putin. O almeno un interlocutore di un certo rilievo.

D'altra parte il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a marzo aveva spiegato che «Abramovich si è impegnato a garantire alcuni contatti tra la parte russa e quella ucraina. Non è un membro ufficiale della delegazione. Tuttavia, Abramovich è presente anche dalla nostra parte a Istanbul».  Insomma sulle sue reali intenzioni rimangono dubbi: Abramovich ha a cuore il futuro dell'Ucraina o sta facendo un doppio gioco per preservare il proprio patrimionio miliardario? Per il Canada evidentemente l'opzione giusta è la seconda. 

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