L’accusa è di quelle che fanno tremare i polsi. E l’accusato è una leggenda del rock, anzi di più, un premio Nobel per la letteratura. Una donna, nota soltanto con le inziali J.C. - scrive il New York Post con un'esclusiva - ha accusato Bob Dylan di avere abusato di lei, quando aveva soltanto 12 anni, in un appartamento newyorchese del quartiere di Chelsea. La replica di un portavoce del cantante non si è fatta attendere: «Questa accusa vecchia di 56 anni è falsa e sarà confutata vigorosamente».
Bob Dylan is accused of molesting a 12-year-old girl over a six-week period in 1965 in a new lawsuit filed in Manhattan Supreme Court.https://t.co/PjluAqpn8r
— New York Daily News (@NYDailyNews) August 16, 2021
Stando all’accusa depositata presso la Corte Suprema di Manhattan, il cantante di “Blowin’ in the Wind” avrebbe usato il suo status di superstar per avvicinare la vittima e conquistarne la fiducia, “come parte di un piano per molestarla sessualmente e abusare di lei”.
“Bob Dylan, per sei settimane tra aprile e maggio del 1865 ha fatto amicizia e stabilito una connessione emotiva con la querelante”, si legge nel documento legale che è stato stilato dal legale di J.C, una donna sessantacinquenne di Greenwich, Connecticut.
Molestie, Cuomo si dimette: «Lo faccio per le mie figlie»
La querela presentata a Manhattan
La querela sostiene che Dylan - il cui vero nome è Robert Allen Zimmerman — ha stabilito questa “connessione” e “ha usato droghe, alcol e minacce fisiche, con l’obiettivo di abusare sessualmente di lei”.
La donna sostiene che, a causa del trauma subito ha sofferto di depressione, senso di umiliazione e ansia e per questo segue ancora oggi una terapia medica. La querela è stata presentata in base alla legge dello Stato di New York che permette di chiedere giustizia in caso di violenza su minori, in tempo utile per non incorrere nella prescrizione. Da parte di Dylan, che lo scorso 24 maggio ha compiuto 80 anni, soltanto la determinazione a difendersi ad ogni costo da questa "falsa accusa". Daniel Isaacs, il legale di J.C., ha detto che il documento presentato in tribunale "parla da solo", e ha rifiutato ulteriori commenti.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout