Bianca Guaccero: «Single ma non zitella, sognavo di essere la Hack. Ora riparto dal musical»

L’attrice e conduttrice: «La Rai non mi ha estromesso, con “Detto fatto” un addio consensuale. Vorrei recitare e cantare, portando in scena le coppie dei giorni nostri»

Bianca Guaccero: «Single ma non zitella, sognavo di essere la Hack. Ora riparto dal musical»
di Andrea Scarpa
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Domenica 10 Luglio 2022, 00:52 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 09:15

Lo scorso 11 maggio in un monologo per Le Iene, su Italia 1, Bianca Guaccero, 41 anni, si era scagliata contro una presunta “macchina del fango” che sul web diffondeva voci infamanti sul suo conto. In pratica, si diceva che era stata cacciata da Rai2, e dalla conduzione di Detto fatto, quando in realtà era stata lei a decidere di mollare per fare altro. Nel frattempo, il 28 giugno, giorno in cui la Rai ha presentato a Milano il palinsesto della prossima stagione, quel programma è sparito dai radar, proprio come il nome dell’attrice-conduttrice di Bitonto (Bari).

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Se n’è andata per fare cosa?
«Per il momento, ancora niente. Quest’anno ho cambiato anche il management, Friends&Partners (fra le maggiori società d’Italia nell’organizzazione degli spettacoli dal vivo, ndr), e grazie a loro sto facendo tanti incontri per un film, una serie, forse un musical, da sempre una delle mie grandi passioni. Mi piacerebbe anche mettere a frutto quello che ho imparato a Detto fatto. Nove mesi di diretta tutti i giorni, per quattro anni, sono stati una palestra pazzesca. Magari mi prendono alle Iene».


Si sta offrendo o siete in trattativa, visto il precedente di due mesi fa?
«Solo un sogno».


Quando ha comunicato alla Rai di voler chiudere quell’esperienza non le hanno offerto altro?
«Io l’ho detto alla produzione, non alla Rai. Avevo dato e preso tutto, e volevo cambiare. Comunque alla fine della stagione l’azienda mi ha proposto un altro show pomeridiano».


Quale?
«Non posso dirlo. Comunque ci tengo a dire che non sono stata trombata, è stata una separazione consensuale. La Rai ha cambiato il palinsesto e io volevo fare altro».


Adesso qual è il colore, politico, che si porta di più a Viale Mazzini?
«Capisco quello che intende dire, però a me è andata bene. Diciamo che non ho subito quelle dinamiche».


Come racconta, allora, le polemiche scatenate dal tragicomico tutorial di “Detto fatto” su come essere sexy quando si va a fare la spesa?
«Diciamo che è stata un’esperienza molto complicata che mi ha cambiato e mi ha fatto crescere anche come donna».


Addirittura?
«Sì, mi ha fortificato.

Ho capito che bisogna essere sempre concentratissimi».


È vero che ha un caratterino non proprio facile quando è al lavoro?
«Penso di essere educata e rispettosa, capace di condividere tutto, però di sicuro sono anche molto determinata».


Fare tante cose diverse - l’attrice, la conduttrice, a volte anche la cantante - non è un po’ troppo?
«Non lo so. Non credo. Non sono per i compartimenti stagni. Essere impegnati sempre con le stesse cose è noioso». 


Onestamente la cosa che sa fare meglio qual è?
«Recitare e cantare in teatro. Mi manca molto esibirmi davanti al pubblico».


A 41 anni il suo bilancio com’è?
«Buono, non mi lamento. A 17 anni ho iniziato recitando nel film Terra bruciata di Fabio Segatori. Andavo ancora al liceo. e all’improvviso mi ritrovai sul set con Giancarlo Giannini, Michele Placido, Raoul Bova. A 27 anni ho fatto Sanremo con Baudo, dopo il successo di Assunta Spina e Capri, e poi tanto di tutto. Adesso vorrei unire le varie esperienze fatte».


Ha inciso due canzoni, “Look into myself” nel 2012, e nel video faceva anche un balletto alla Beyoncé, e un duetto con Fabrizio Moro, “È più forte l’amore” nel 2017: visto il nuovo management ne farà altre o si ferma visto che non sono andate proprio benissimo?
«Dischi di sicuro non ne farò, ma un musical senz’altro».


Con Fabrizio Moro è finita?
«Siamo solo amici. Lo stimo tantissimo».


Lei quando faceva il programma su Rai2 aveva praticamente confermato la relazione.
«Erano solo battute. Sono single, ma non zitella. Non mi sono ancora inacidita».


È vero che da ragazza sognava di diventare un’astrofisica come Margherita Hack?
«Sì. Mi piacevano le stelle e lei era un modello fantastico. Poi è arrivato il cinema...».


Ed è stata strappata alla scienza.
«Esatto. Però dopo il liceo avrei voluto studiare anche per diventare una psicoterapeuta».


È mai stata in terapia?
«Sì. E mi è piaciuta».


Qual era il problema?
«Diciamo che qualche anno fa avevo bisogno di capire meglio chi ero e cosa fare».


La Margherita Hack dello spettacolo chi era per lei?
«Raffaella Carrà, la più grande. Nel 2008 partecipai al suo Carramba! Che fortuna e con una parrucca bionda mi trasformai in lei, davanti a lei. Un sogno».


Adesso è tornata a Roma?
«Sì, dopo la fine di Detto fatto ho lasciato Milano e sono rientrata».


Elisabetta Gregoraci sta conducendo su Italia 1 “Battiti live”, in precedenza presentato proprio da lei: quando la vede cambia canale?
«No. Lei è simpatica, ma ognuno fa la sua strada. Io l’ho presentato anni fa, adesso ho sogni diversi da quello».


Il primo grazie a chi lo deve?
«Rispondo così, d’istinto: a me stessa. Non è stato sempre facile andare avanti cercando di crescere. Da Bitonto ho preso la valigia e sono andata via: non è stata una passeggiata». 


È stata mai molestata?
«Onestamente, sarà fortuna, ma non ho mai avuto problemi di questo tipo».


L’errore più grande?
«Ho imboccato troppe sliding doors sbagliate in amore».


Quindi ha preso più fregature di quante ne abbia date?
«Questo è sicuro. Il problema è che spesso non mi sono proprio espressa. Troppo timida. Quando lavoro sono più coraggiosa. Se penso a Sanremo...».


Che succede?
«Mi ricordo che nel 2008 andai all’Ariston, senza aver mai fatto tv, a cuor leggero. Oggi mi farei mille problemi».


Poteva darle di più il Festival?
«No. Andò benissimo. Mi regalò una popolarità che non avevo».


Sulla spalla sinistra ha la scritta “Tata tuni”: che vuol dire?
«Tanti auguri. Mia figlia Alice, da piccola, lo diceva così. Un ricordo che ho voluto fissare per sempre».


La cosa che, in tempi rapidi, le piacerebbe assolutamente fare?
«Scrivere un testo, con alcuni sceneggiatori, sulle donne di oggi. Mi piacerebbe portare in scena i cambiamenti del rapporto uomo-donna fra quarantenni, quelli che conosco bene». 


E com’è cambiato secondo lei?
«Gli equilibri e i ruoli sono molto diversi rispetto a qualche anno fa. Le donne sono più libere di scegliere e quindi più indipendenti, mentre gli uomini sono spaventati e non vogliono più stare in coppia».


Di recente è stata al Gay Pride di Napoli: prima volta?
«Sì. Mi piace perché l’amore è amore. Sempre».


Nel suo caso le storie d’amore di solito finiscono per quale motivo?
«Semplice. Perché a un certo punto della vita uno ha bisogno d’altro». 

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