Beppe Grillo indagato a Milano per i contratti pubblicitari con la compagnia di navigazione Moby di Vincenzo Onorato: «Influenze illecite»

Nel contratto c'è un compenso di 120mila euro l'anno

Beppe Grillo indagato a Milano, nel mirino i contratti pubblicitari con la Moby di Vincenzo Onorato
di Claudia Guasco
3 Minuti di Lettura
Martedì 18 Gennaio 2022, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 08:16

Beppe Grillo è indagato a Milano insieme all’armatore Vincenzo Onorato per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it. L’iscrizione è avvenuta nell’ambito dell’inchiesta che riguarda la gestione della compagnia di navigazione della famiglia Onorato e fa seguito al deposito dell’elenco delle spese allegato al piano di concordato preventivo di Moby, depositato in procura a Milano. L’armatore, spiega la Procura di Milano, ha chiesto a Beppe Grillo una serie di interventi a favore di Moby spa che il leader del M5s «ha veicolato a esponenti politici trasferendo quindi» all’armatore «le relative risposte».

Grillo, giornalista aggredito: respinta la richiesta di archiviazione del pm, il giudice ordina l'imputazione coatta

Ciro Grillo e i tre amici accusati di violenza sessuale scelgono rito ordinario: rischiano fino a 12 anni

Beppe Grillo indagato a Milano per traffico di influenze illecite

Onorato era finito sotto la lente d’ingrandimento della Uif, l’Unità antiriciclaggio di Bankitalia, per aver versato fondi alla Fondazione Open di Matteo Renzi, ma anche alla società che gestisce il blog di Beppe Grillo e alla Casaleggio associati, per consulenze di comunicazione. «Operazioni sospette», secondo l’Uif, che hanno fatto scattare un’indagine mirata ad accertare che non ci siano state contropartite a favore dell’armatore.

La Moby ha stilato un «contratto di partnership» da 120 mila euro in due anni con l’azienda che gestisce il blog di Grillo, in cambio di pubblicità, e un altro da 600 mila euro con la Casaleggio associati per la stesura di un piano strategico.

 

L'inchiesta

L’obiettivo: «Sensibilizzare le istituzioni e raggiungere una community di un milione di persone» e «iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica». Stamane gli uomini del Nucleo di polizia economico-tributaria della guardia di finanza di Milano ha eseguito alcuni sequestri e acquisizioni nell’ambito dell’inchiesta su alcuni beneficiari di contributi e firmatari di contratti con la compagnia, ammessa nel giugno 2020 dal Tribunale di Milano alla procedura di concordato preventivo. Al centro delle verifiche del dipartimento specializzato in reati contro la pubblica amministrazione, guidato dall’aggiunto Maurizio Romanelli, ci sono i finanziamenti erogati da Moby a Beppe Grillo srl, Casaleggio Associati, fondazione Change di Giovanni Toti, fondazione Open di Matteo Renzi, Fratelli d’Italia e Pd. Nell'indagine della Procura di Milano ci sono anche alcune chat inviate da Vincenzo Onorato a Beppe Grillo e da questo girate a esponenti politici dei Cinquestelle con richieste per «aiutare» il gruppo di navigazione italiano gravato da debiti finanziari. Da quanto è stato riferito le chat, con anche le riposte alle richieste avanzate da Onorato, sono state trasmesse dai pm dell'inchiesta Open. Ora gli inquirenti milanesi intendono accertare se tali contratti fossero fittizi e se i relativi compensi percepiti dalla società del comico fossero il pagamento per prestazioni effettive o il prezzo per la «mediazione» politica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA