Arisa, la svolta sexy: «Canto contro i finti perbenisti, il mio ex non ammetteva la sua vera identità»

Il nuovo album "Ero romantica" esce il 26 novembre. La cantante: "Il bacio con Coppola a Ballando? Spero non sia solo una trovata"

Arisa, la svolta sexy: «Canto contro i finti perbenisti, il mio ex non ammetteva la sua vera identità»
di Mattia Marzi
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Martedì 23 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 17:04

«Mi fai venire, Accendo un porno, La missionaria mi annoia». Pensavate di aver già visto e ascoltato di tutto, da Arisa? Forse avete sottovalutato la sua capacità di cambiare pelle. Prima la ragazza occhialuta degli esordi con Sincerità, poi l'interprete raffinata de La notte, poi ancora la mattacchiona che sui social postava imbarazzanti selfie. Ora Rosalba Pippa è il vero nome della cantante, 39 anni, attualmente in gara a Ballando con le stelle torna e fa la popstar sfacciata e disinibita, che nei testi delle canzoni del suo nuovo album Ero romantica, in uscita venerdì 26 novembre, canta di orgasmi e trasgressioni: «Mi prendo gioco dei pregiudizi. Avevo pensato di intitolarlo Porno-romantica».

Arisa: «Soft porn? Se me lo dovessero proporre ci penserei»

Perché l'ha cambiato?
«Perché in Italia se un titolo è troppo audace e non va bene nessuno te lo dice: non te lo passano e basta.

Meglio evitare. Ma se mi proponessero di fare un porno soft ci penserei».


Questa sua femminilità quando l'ha scoperta?
«C'è sempre stata, ma pensavo che il mio corpo fosse un reato. Oggi canto la voglia di poter far tutto senza farmi giudicare pazza perché ho scelto di vivere come mi va».


A chi si rivolge?
«Ai finti perbenisti. Quelli che vanno a trans e lasciano le mogli a casa, ad esempio. Anche io ho vissuto cose particolari».


Cioè?
«La persona con cui stavo non riusciva ad ammettere la sua vera identità. Aveva altri bisogni che io non riuscivo a soddisfare».


Lei è un'icona del mondo lgbt.
«Vivo a Porta Venezia, cuore della comunità a Milano. Ho diversi amici e amiche gay. Sono delusa dall'affossamento del ddl Zan, ma penso che non finisca qui».

 


Oltre alla celebrazione della femminilità, cosa racconta in questo disco?
«Il mio riscatto. È il primo che incido per la mia etichetta, Pip Show. Si spazia dall'elettropop di Altalene alla house di Agua de Coco. Ma ci sono anche ballate, perché non ho una sola identità musicale. Infatti l'album esce con due copertine: una rosa a rappresentare i tormenti del cuore, l'altra in bianco e nero in versione sexy punk. Mi sono presa totale libertà».


Prima non lo era, libera?
«No. C'erano tante teste a decidere per me. Soffrivo perché non riuscivo a convincere gli altri del valore delle cose in cui credevo».


Forse il personaggio Arisa complicava un po' le cose.
«Ho la nomea di essere una pazza ingestibile, ma sfido chiunque a dire che non mi sono presentata a un appuntamento o a un concerto. In molte cose che ho fatto c'era una chiave di lettura che gli altri non comprendevano».


Mi scusi, ma qual era la chiave di lettura di quel selfie scattato sul water?
«Volevo entrare in confidenza con i miei follower. Ci sono cose più volgari, in giro».


Il bacio con il suo insegnante Vito Coppola a Ballando?
«Non era previsto. Mi piacerebbe se non fosse solo una trovata coreografica».
 

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