Roma, archeologia, addio a Paolo Moreno: interpretò i Bronzi. Il direttore Malacrino: «Contributo fondamentale»

Archeologia, addio a Paolo Moreno: interpretò i Bronzi. Il direttore Malacrino: «Contributo fondamentale»
di Laura Larcan
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Venerdì 5 Marzo 2021, 13:58 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 06:48

«L'arte antica fa bene, è un messaggio quasi necessario al nostro tempo e la gente lo capisce». Amava ripeterlo in molti dei suoi interventi di divulgazione scientifica, Paolo Moreno, il professore che aveva legato il suo nome alla leggendaria scoperta dei Bronzi di Riace e agli studi su Cleopatra, regina d'Egitto. E il mondo dell'archeologia e della storia dell'arte antica piange uno dei principali studiosi. Paolo Moreno è venuto a mancare stamattina, 5 marzo, a Roma. Aveva 86 anni. I funerali si svolgeranno in forma privata.

«La notizia della scomparsa di Paolo Moreno lascia sgomenti», commenta al Messaggero Carmelo Malacrino, il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la "casa" dei Bronzi. «Sia per l'uomo, dalle nobili qualità umane, sia per lo studioso e l'archeologo, il cui contributo per lo studio dei Bronzi di Riace resterà di fondamentale importanza per la ricerca scientifica - continua il direttore Malacrino - Paolo ci lascia ad un anno dal 50esimo anniversario del ritrovamento delle due statue, in un momento in cui le fasi per la celebrazione dell'evento stanno per determinarsi.

La sua assenza, ne sono certo, si farà sentire. Lascia un patrimonio di studi e di esperienze ineguagliabili. Il suo nome non sarà dimenticato dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e da tutto il mondo della cultura»

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Fidia, Lisippo, Prassitele, i leggendari geni dell'arte antica sono passati sotto la sua lente d'ingrandimento con studi che hanno portato a interpretazioni e scoperte che hanno fatto la storia dell'arte. E soprattutto i Bronzi di Reggio CalabriaProprio sulle meravigliose statue scoperte per caso nelle acque calabresi, Moreno concentrò a lungo i suoi studi sintetizzati anche nel saggio "I Bronzi di Riace, Il Maestro di Olimpia e i Sette a Tebe" (Electa) fino a identificarli come Tideo e Anfiarao. «I Bronzi sono identificabili come Tideo e Anfiarao, esponenti dei Sette a Tebe, forgiati in Argo, rispettivamente da Agelada II di Argo e da Alcamene I di Lemno, i quali si rivelano a loro volta responsabili della decorazione del tempio di Zeus, soluzione binaria al tenace anonimato del Maestro di Olimpia» spiega anche sul suo sito www.paolomoreno.com. Celebri le sue scoperte riguardanti celebri monumenti: da Fidia e Prassitele quali autori del gruppo colossale in bronzo di cui sono copia i Dioscuri del Quirinale all'identificazione del Giovane di Mozia col dio punico Melqart dalle tracce del rivestimento bronzeo; dal Satiro danzante di Mazara del Vallo assegnato a Prassitele all'Atleta del Getty Museum come bronzo di Lisippo, insieme all'Eracle da Sulmona e al Pugilatore delle terme; dall'Afrodite cantata da Apollonio Rodio rivelata nella Vittoria alata di Brescia alla denominazione di Cleopatra Capitolina per la presunta Venere dell'Esquilino.

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Chi era

Nato nel 1934 a Udine, dove ha iniziato gli studi classici al Liceo Ginnasio Statale «Jacopo Stellini», si laureò in Archeologia cristiana con Adriano Prandi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bari. Fu poi allievo di Doro Levi alla Scuola Archeologica Italiana di Atene, di Ranuccio Bianchi Bandinelli e Giovanni Becatti a Roma (Diploma di Perfezionamento, Scuola Nazionale di Archeologia, 1964). È stato direttore dell'Istituto di Archeologia dell'Università di Bari, dove ha promosso la serie Studi sull'antico (1-7, 1975-1985), poi ordinario di Storia dell'arte antica a La Sapienza di Roma. Dal 1992 al 2008 ha insegnato Archeologia e storia dell'arte greca e romana all'Università Roma Tre, sperimentando la didattica presso musei, monumenti, mostre e laboratori di restauro e programmando all'inizio di ogni anno accademico il Forum di storia dell'arte antica con frequenza mensile per allievi e laureandi. E' stato redattore dell'Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale (Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani).

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