Anthea Comellini e Andrea Patassa: «Piacere, siamo i nuovi astronauti dell'Esa pronti a portare l'Italia in orbita. Ispirati da Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano»

Anthea Comellini e Andrea Patassa: «Piacere, siamo i nuovi astronauti dell'Esa pronti a portare l'Italia in orbita»
di Paolo Ricci Bitti
8 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Novembre 2022, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 09:07

Anthea Comellini e Andrea Patassa, ecco i nuovi astronauti italiani selezionati dall'Agenzia spaziale europea, ma nella squadra di riserva a 5 titolari di Francia, Spagna, Belgio, Svizzera e Gran Bretagna.

Ora, di astronauti di riserva l'Italia non ne ha mai avuti prima di Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, così bisogna decidere da parte stare quando si guarda nel cannocchiale.

Lei, ingegnera aerospaziale, 30 anni, di Chiari (Brescia), lui capitano pilota collaudatore dell'Aeronautica, 31 anni, di Spoleto (Perugia) hanno inseguito il "sogno spaventosamente improbabile di diventare astronauta" (Cristoforetti dixit) partecipando a quello che viene considerato il concorso più difficile del mondo: all'Esa sono giunte 22.589 domande da 25 paesi con cv stellari già a cominciare dai titoli.

Dall'Italia ci hanno provato in 1.860 di cui 353 donne (quarto paese per numero di richieste dopo Francia, Germania e Gran Bretagna).

Oltre un anno di test durissimi con puntate in ogni capitolo dello scibile umano: i candidati arrivati alla stretta finale (un centinaio) sono stati passati in filigrana da commissioni severissime, del tutto immuni al manuale Cencelli, con la presenza anche di astronauti. Fra le domande più leggere anche questa: «Mettiamo che lei venga selezionato ma che poi passino anche 10 o più anni prima di andare davvero nello spazio, come affronterebbe questo periodo?».

Ok, alla fine di questi passaggi da setacci dai fori sempre più fini, ieri a Parigi, al termine della Ministeriale dello spazio, si sono trovati sul palco in 17. E, al termine degli annunci, Anthea Comellini e Andrea Patassa non sono fra i 5 titolari, coloro che di certo andranno sulla Luna e forse pure su Marte, ma sono fra le riserve.

Non saranno assunti dall'Esa (stipendio base fra i 3 e i 4mila euro), ma resteranno a fare quello che già stanno facendo: l'ingegnera aerospaziale (con licenza da pilota d'aereo) a Cannes per Thales Alenia Space e il pilota di Eurofighter. Saranno comunque in stretto contatto con l'Esa che li farà partecipare agli addestramenti degli astronauti e alle altre attività di terra che occupano il 95% della vita dei Parmitano e delle Cristoforetti. Stretto contatto anche con l'Agenzia spaziale italiana il cui presidente Giorgio Saccoccia li ha ieri presentati alla stampa.

Epperò almeno per adesso non si vede quando le 11 "riserve" (undici perché un posto è per il primo astronauta paralimpico), stante il numero limitato di voli che già farà penare i 5 titolari, andranno davvero nello spazio. Sembra di guardare le stelle tenendo al contrario il cannocchiale.

Allora, arrivare nella Top 17 dopo un percorso così "spaventosamente improbabile" e poi non essere nei 5 titolari è come vincere 40mila euro al Superenalotto mancando di un numero il montepremi di oltre 300 milioni di euro?  

Anthea Comellini, sorriso contagioso, una cascata di riccioli castani: «Nemmeno per idea. Mi sembra un sogno essere qui e poter coltivare anche una sola possibilità di andare nello spazio. Una è molto più di niente e ancora non mi rendo conto del tutto della felicità di avere superato una selezione così dura fino a questo livello. La parola che mi viene in mente in mezzo a tutte queste emozioni è "Gratitudine": gratitudine alla vita e a chi mi sostenuto, ai miei familiari, agli amici ("Avrò 3mila messaggi in coda sul cellulare"), all'Italia e all'Esa che mi dà questa opportunità meravigliosa e davvero incredibile di potere continuare a coltivare la possibilità di andare nello spazio».

Andrea Patassa, sorrisi e capelli a spazzola: «"Incredulo" è la mia parola del momento e non so quanto mi ci vorrà per riprendermi. Fin dall'inizio la consapevolezza della difficoltà enorme legata a queste prove mi era certa, certissima. E ora mi sembra che la vita mi offra due opportunità magnifiche, un privilegio che dovrò onorare in ogni istante: posso continuare a fare il pilota militare (ora si sta addestrando in Usa) per l'Italia e per l'Europa come ho sempre sognato e inoltre posso portare avanti l'altro sogno di diventare astronauta. Sono proprio frastornato dalla felicità».  

 Ma anche voi sognavate di diventare astronauti fin da bambini?

Anthea Comellini: «Sì, tanto è vero che ho orientato in un certo modo i miei studi (vedi scheda sotto). Poi ricordo che impressione mi fece il film Armageddon, ero davvero una bimba, che poi ho scoperto non troppo accurato scientificamente. Però c'era quello Shuttle sulla rampa di lancio che decolla fra le fiamme e che mi attirava un sacco: pensavo che fosse un'astronave di fantasia, invece i miei genitori mi hanno detto che lo Shuttle esisteva davvero e dui cui ho poi seguito le missioni».

Andrea Patassa: «In realtà non ricordo un film, ecco forse Interstelar, ma ero già adulto, o un libro che mi abbiamo convinto a tentare di fare l'astronauta. Mi ricordo di essere stato sempre certo che sarebbe stato difficile tanto quanto diventare, chessò, Spider Man, e, nel frattempo, sono diventato pilota fino all'Eurofighter. Anche pilotare questo tipo di aerei faceva parte dei miei sogni da bambino».

Qualcuno che vi ha ispirato?

Anthea Comellini e Andrea Patassa rispondono a una voce sola: «Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Eravamo poco più che maggiorenni quando loro sono diventati noti e seguire il loro esempio ci ha sempre spronati a tentare di diventare astronauti. E anche conoscere alcuni degli altri candidati a un concorso così difficile è stato gratificante e formativo».

In quali attività vi vedete impegnati nello spazio?

Anthea Comellini: «Un ruolo da ingegnera aerospaziale: mi sono occupata di sistemi di navigazione spaziale, in particolare di satelliti e di sonde interplanetarie, e ultimamente c'è la crescente questione dei detriti spaziali che richiede nuove tecnologie per non inquinare l'orbita terrestre con detriti che possono causare danni. Vanno sviluppati e poi gestiti sistemi di ingegneria spaziale che ora sono ai primi passi e che si dovranno occupare di enromi complessità».

Andrea Patassa: «Da pilota mi vedo in un ruolo operativo magari ai comandi di un astronave, ma in realtà la gestione di un velivolo complesso richiede competenze e attenzioni che vanno ben al di là del pilotaggio. Ogni aspetto della vita nello spazio mi affascina»

L'Agenzia spaziale europea e l'Agenzia spaziale italiana operano su decine di temi: ce n'è uno che vi attrae in particolare?

Ancora una risposta all'unisono: «Grazie alle attività nello spazio e legate allo spazio si aiuta tutta la tecnologia a progredire e a rendere migliore la nostra vita di tutti i giorni. Ed è anche grazie alle attività spaziali che si può difendere in maniera più efficace la Terra dal cambiamento climatico, la lotta più importante da condurre da parte dell'uomo».    

Le schede

Andrea Patassa

Di Spoleto (Perugia), Patassa è capitano pilota collaudatore sperimentale dell'Aeronautica militare (come gli astronauti Luca Parmitano, Roberto Vittori e Maurizio Cheli). Ha studiato Scienze Aeronautiche presso l'Università di Napoli Federico II, Italia e ha conseguito la laurea nel 2013, seguita da un master nel 2018. Durante gli studi ha trascorso quattro mesi presso l'Accademia dell'aeronautica francese a Salon-de-Provence, Francia, nell'ambito di uno scambio internazionale nel 2014. Andrea ha partecipato al Joint Jet Pilot Training Program Euro-NATO presso la Sheppard Air Force Base, Texas, USA, e ha conseguito la licenza di pilota militare dall'Aeronautica Militare Italiana nel 2017. Nel 2022 è diventato un pilota collaudatore sperimentale presso la USAF Test Pilot School presso la Edwards Air Force Base in California, USA. Dal 2010 ha inoltre preso parte a diversi corsi di sopravvivenza e salvataggio con l'Aeronautica Militare Italiana, che includono addestramento alla fuga subacquea e sopravvivenza e salvataggio in ambienti estremi. Parla fluentemente italiano e inglese. Dopo aver conseguito il brevetto di pilota militare, Andrea ha lavorato come pilota di caccia per l'Aeronautica Militare Italiana, dove è stato promosso al grado di Capitano dell'Aeronautica Militare. Nel 2021 è stato selezionato dall'Aeronautica Militare Italiana per diventare un pilota collaudatore sperimentale e si è iscritto alla USAF Test Pilot School presso la Edwards Air Force Base. Ha registrato più di 1000 ore di volo su 30 diversi velivoli. Gli sport preferiti  sono il tennis, il calcio e il salto con l'asta. I suoi altri interessi includono andare in moto, fare escursioni, viaggiare e leggere.

Anthea Comellini

Di Chiari (Brescia) Anthea Comellini ha conseguito la laurea triennale in Ingegneria Aerospaziale  “cum laude” presso il Politecnico di Milano, Italia, nel 2014. Nel 2017 ha conseguito la laurea magistrale in ingegneria spaziale con la menzione “cum laude” presso il Politecnico di Milano e il Diplôme d'Ingénieur nell'ambito di un programma di doppia laurea con ISAE-SUPAERO French grande école of engineering a Tolosa, Francia . Nello stesso anno, ha anche completato un master in elaborazione di immagini e segnali e controllo avanzato presso l'Università di Paris-Saclay, in Francia. Anthea ha conseguito il dottorato in navigazione autonoma per rendezvous nello spazio presso ISAE-SUPAERO in collaborazione con Thales Alenia Space a Cannes e Tolosa, in Francia, nel 2021. Durante il suo dottorato, ha trascorso sei mesi come ricercatrice in visita nel laboratorio di robotica mobile e sistemi autonomi al Polytechnique Montréal, Canada. Oltre alla sua lingua madre, l'italiano, Anthea parla fluentemente francese e inglese e ha competenze di base in russo. Esperienza Dopo aver completato il dottorato, Anthea Comellini ha lavorato come ingegnere delle dinamiche di volo nella determinazione dell'orbita per le missioni interplanetarie con l'ESOC dell'ESA European Space Operations Center a Darmstadt, in Germania, dal 2021 al 2022, dove ha condotto operazioni di navigazione nello spazio profondo in missioni come BepiColombo, GAIA , Mars Express e ExoMars Trace Gas Orbiter. Dal 2022, Anthea lavora come ingegnere GNC (Guidance, Navigation, and Control) e AOCS (Attitude and Orbit Control System) nel dipartimento di ricerca e sviluppo di Thales Alenia Space a Cannes, in Francia. È un pronto soccorso certificato e bagnino e possiede una licenza di pilota privato. Nel tempo libero ama l'orienteering, il nuoto, lo sci di fondo e l'escursionismo.

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