Andrea Costantino, da sei mesi bloccato in una stanza nell'ambasciata di Abu Dhabi. Le accuse, la detenzione e l'appello: «Riportatemi a casa»

L'uomo, 49 anni, si trova negli Emirati Arabi Uniti dopo essere stato rilasciato dal carcere di massima sicurezza di Al Wathba lo scorso maggio grazie all'intervento della diplomazia italiana

Andrea Costantino, da sei mesi vive in una stanza nell'ambasciata di Abu Dhabi. Le accuse, la detenzione e l'appello: «Riportatemi a casa»
di Mario Landi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 12 Dicembre 2022, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 11:35

C'è un uomo italiano, Andrea Costantino, intrappolato da sei mesi nell'ambasciata del nostro paese negli Emirati Arabi Uniti. Afferma di essere vittima di uno scontro diplomatico tra i due stati e ha lanciato un appello al premier Giorgia Meloni di riportarlo a casa. 

Andrea Costantino, l'appello a Giorgia Meloni

«Imploro il premier Meloni di mantenere le sue promesse di chiedere ai leader degli Emirati di lasciarmi tornare in Italia»: è l'appello dell'imprenditore italiano Andrea Costantino, bloccato da tempo nel Golfo, rilanciato dal Guardian.

L'uomo, 49 anni, padre di due figli, afferma di vivere in una sorta di «giorno della marmotta» all'interno di una stanza dell'ambasciata italiana ad Abu Dhabi, dove si trova dopo essere stato rilasciato dal carcere di massima sicurezza di Al Wathba lo scorso maggio grazie all'intervento della diplomazia italiana.

 

La detenzione e l'accusa

In carcere aveva trascorso oltre un anno con l'accusa di finanziamento al terrorismo in Yemen per un contratto di fornitura di gasolio nel Paese tormentato dalla guerra. «Dormo due ore a notte, poi ci sono gli incubi. Mi sveglio con la nausea, faccio il caffè - almeno qui posso, in carcere no - quindi faccio esercizi per scacciare gli incubi e passo la giornata al telefono con la famiglia e chiunque posso», racconta. Costantino, il cui passaporto è stato confiscato dalle autorità locali, non può lasciare gli Emirati senza aver prima pagato 275mila euro di multa per accuse che lui definisce «totalmente infondate».

La sua versione

La sua tesi, racconta ancora al Guardian, è quella di essere finito al centro di una disputa diplomatica: nel 2021 le manette «sono scattate due mesi dopo la decisione italiana di revocare la vendita di missili e bombe all'Arabia Saudita e agli Emirati perché venivano utilizzate in Yemen. Quando sono stato interrogato mi hanno fatto per 20 minuti domande sull'Italia, è pazzesco». A luglio dello scorso anno l'attuale premier Giorgia Meloni fece un appello in video su Facebook all'allora presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio per riportare Costantino in Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA