Adidas ha chiuso la collaborazione con il rapper americano Kanye West, a causa di alcune sue frasi antisemite da lui pronunciate. Prima del noto marchio, pochi giorni fa (21 ottobre) anche Balenciaga ha abbandonato il rapper ed ex marito di Kim Kardashian per lo stesso motivo.
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L'addio di Adidas: «Frasi inaccettabili»
Una decisione che arriva dopo mesi di provocazioni che avevano portato il rapporto tra la multinazionale e il cantante ai minimi storici dopo anni di collaborazione (iniziata nel 2013). All'ultima sfilata di Yeezy, la sua linea di abbigliamento per Adidas, il cantante si era presentato indossando una maglia con la scritta «WHITE LIVES MATTER», uno slogan utilizzato dalla destra americana contro le proteste di Black Lives Matter.
«I commenti e le azioni compiute da Ye di recente sono inaccettabili, odiose e pericolose e violano i valori della diversità e inclusione, rispetto reciproco ed equità della nostra azienda», ha spiegato Adidas, specificando che la produzione dei prodotti a marchio Yeezy è stata interrotta con effetto immediato.
L'acquisto di Parler, il social degli Ultrà
Per alcune frasi antisemite poi Kanye West era stato bannato anche da Twitter e Instagram e i suoi profili chiusi. Per tutta risposta lui ha acquistato Parler, il social degli "ultrà", piattaforma alternativa a Twitter (senza censura) che alla vigilia delle elezioni
presidenziali del 2020, era diventata un foro frequentato da esponenti di estrema destra tra cui neonazisti e suprematisti bianchi.
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Fermata la produzione della linea Yeezy
La produzione della linea Yeezy viene immediatamente archiviata e questo costerà nel quarto trimestre fino a 250 milioni di euro di profitti al gruppo.
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