Veronica, uccisa negli Usa: «Vogliamo giustizia»

Veronica, uccisa negli Usa: «Vogliamo giustizia»
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Domenica 16 Gennaio 2022, 05:04
IL RICORDO
«Oggi andiamo via da questa funzione nel ricordo di Veronica, e di una tragedia che ha colpito questa famiglia e questa città. Una funzione che ha una sottolineatura particolare: raccogliamo anche la pena, perché ancora non c'è giustizia per quello che è avvenuto. Ma l'accostamento tra pena, dolore e resurrezione è proprio della nostra Fede. Noi crediamo che, nonostante la morte, la forza della resurrezione vince sempre». Con queste parole il Vescovo di Latina, Mariano Crociata, ha ricordato ieri, Veronica De Nitto, uccisa a San Francisco esattamente un anno fa. Il padre, Luigi De Nitto, insieme a tutta la comunità della famiglia, di amici e conoscenti, ha voluto la Messa di ieri pomeriggio, svoltasi nella parrocchia di San Luca alla presenza del sindaco, Damiano Coletta, del Questore, Michele Maria Spina, dell'eurodeputato Matteo Adinolfi e del deputato Raffaele Trano. Veronica De Nitto fu uccisa nel suo appartamento a San Francisco; era arrivata in California quattro anni prima, seguendo la sorella, manager nel settore della ristorazione e negli Usa da molti anni prima di lei. Un sogno americano, per le due ragazze di Latina, purtroppo drammaticamente infrantosi, per Veronica, una sera di gennaio di un anno fa. In base alle indagini, a ucciderla sarebbe stato il suo compagno, poi fuggito in Messico, dove tuttora sarebbe latitante. La celebrazione di ieri pomeriggio è stata l'occasione per il padre Luigi De Nitto, assistito dall'avvocato Valerio Masci, di rivendicare una giustizia che non è ancora arrivata: «Siamo in attesa di nuovi segnali - esordisce - ma c'è sempre lontananza da parte dello Stato italiano: la situazione è sostanzialmente rimasta invariata, a parte i 10 milioni di dollari di taglia messi sull'assassino. Le ultime notizie sono giunte un paio di mesi fa, dal console italiano di San Francisco, che ha inviato i dati all'anagrafe di Latina, per il certificato di morte di Veronica, che era ancora risultata in vita per oltre dieci mesi». De Nitto racconta di come ancora non sia andato negli Usa: «Spero di partire presto, ma chiedo allo Stato italiano un'assistenza economica, perché in Usa bisogna poi nominare un legale». Gli indizi sulla colpevolezza del compagno sarebbero schiaccianti: esistono filmati di quando va al distributore a prendere la benzina per bruciare l'appartamento, poi dato alle fiamme; nella sua auto è stato ritrovato il coltello usato per l'omicidio. Ora sarebbe in Messico dove, «dicono le autorità statunitensi, è monitorato». Ma senza essere stato ancora fermato. Al termine della funzione, in chiesa, De Nitto riceve il saluto privato del Vescovo e si sofferma poi, insieme al suo avvocato, insieme al sindaco, al questore, e ai due parlamentari. Un dialogo fitto e lungo, quasi 10 minuti, in cui il padre di Veronica e il legale hanno ricostruito lo stato della vicenda, chiedendo ancora una volta l'interessamento di tutte le istituzioni per una rapida risoluzione del caso. Poi, una volta fuori, sul sagrato, il lancio di palloncini, tanti, bianchi e rossi, a forma di cuore, «per Veronica».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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