Ipertensione il nemico è il freddo

Ipertensione il nemico è il freddo
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Mercoledì 5 Novembre 2014, 05:28
I DISTURBI
Prima o poi il freddo invernale arriverà. Con la colonnina di mercurio in discesa l'organismo dovrà adattarsi e trovare un nuovo equilibrio. Un cambiamento fisiologico che, per le persone con malattie di cuore e respiratorie o patologie croniche, può rappresentare un problema. Non per i soliti disturbi di questa stagione, dall'influenza al mal di gola, ma perché certe patologie con le temperature basse diventano ancora più impegnative.
Cominciamo dall'ipertensione, 15milioni di pazienti in Italia. La vasocostrizione causata dal freddo provoca un lungo elenco di cambiamenti a livello vascolare. Tra questi, l'aumento della pressione, della viscosità del sangue (con conseguente crescita del rischio di trombosi), di emorragia cerebrale ed ischemia.
I CONTROLLI
Ecco il primo accorgimento: andare dal medico di famiglia o chi normalmente controlla la pressione per “tarare” il proprio apparecchio che si tiene a casa. Uno studio dell'università di Ottawa (Canada) ha dimostrato nette differenze tra gli sfigmomanometri professionali degli studi medici e quelli di 210 pazienti. Sono state segnalate oscillazioni tra il 5 e il 15%. La massima è stata superiore ai 10 mmHg nell'8% dei casi mentre per la minima questa discrepanza di 10 mmHg è arrivata fino al 32% delle misurazioni. Prima del grande freddo il consiglio degli specialisti è quello di mettere a punto lo strumento.
Secondo uno studio dell'Istituto di medicina sociale e preventiva dell'università di Losanna, al quale hanno partecipato anche i ricercatori dell'Istituto di ricerca Neuromed di Pozzilli (Isernia). Analizzando i dati relativi a oltre 192 mila persone nell'emisfero Nord e quasi 46 mila in quello Sud, i ricercatori hanno potuto osservare come la stagione invernale coincida con un aggravamento dei disturbi cardiaci. Risultati confermati da un'altra ricerca, sempre dell'ateneo di Losanna, Institut universitaire sociale e preventive, su 107mila persone tra 35 e 80 anni di 7 Paesi tra cui l'Italia: nei mesi freddi la pressione è più alta, in media, di 3,5 millimetri di mercurio. È un cambiamento minimo ma significativo per chi lotta quotidianamente contro l'ipertensione. Negli stessi mesi sono stati segnalati, sull'intero campione, l'oscillazione di un centimetro della vita e un anomalo su e giù del colesterolo totale (una variazione dello 0,24).
A determinare mutazioni dei vari valori, sottolinea Pedro Marques-Vidal, coordinatore della ricerca, potrebbe anche essere la differenza stagionale nelle abitudini alimentari: «Questo può spiegare perché le morti per problemi cardiovascolari sono maggiori in inverno. Nei mesi freddi le persone dovrebbero fare uno sforzo extra dal punto di vista dell'esercizio fisico e dell'alimentazione per proteggere la propria salute».
L'ALIMENTAZIONE
Sui livelli di colesterolo da dicembre a marzo si è concentrato un lavoro firmato dalla John Hopkins University e presentata nell'ultimo meeting del American College of Cardiology di Washington. I ricercatori hanno studiato il profilo lipidico (quello del grasso) di oltre 2,8 milioni di adulti. Gli esperti hanno confrontato l'esito dei prelievi eseguiti nelle differenti stagioni ed hanno visto che trigliceridi e colesterolo sono mediamente più alti in inverno che in estate.
Responsabili sarebbero i comportamenti differenti durante i due periodi dell'anno. Con il caldo ci si muove di più, si trascorre più tempo all'aperto, si mangiano cibi più freschi e leggeri. In inverno, invece, ci si chiude in casa, cedendo a cibi più grassi e calorici. «Non bisogna evitare la passeggiata quotidiana anche se è freddo – ricorda Gino Roberto Corazza, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI)- È vero che, ad esempio, l'angina può peggiorare in inverno, bisogna proteggersi e sapere a che cosa si va incontro quando le temperature sono basse. Vediamo, comunque, il lato positivo. Alcune malattie gastroenteriche come il reflusso gastroesofageo migliorano e danno meno problemi rispetto alla primavera e all'autunno».
Antonio Caperna
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