TESSUTI
Lo shopping è sempre più un lusso. Le passerelle propongono spesso look che durino più della canonica stagione. Ma la realtà o meglio la lavatrice interrompe drasticamente il circolo virtuoso. È successo a tutti che l'elettrodomestico in questione restituisca una camicia rosa invece di quella bianca o che quel meraviglioso maglione a V, «che ho pagato una fortuna, ma è un investimento senza tempo», si trasformi in un top cartonato adatto si e no alle bambole della nipotina. Casi estremi, ma il lavaggio può trasformare un capo amato in qualcosa che non si ha più voglia di indossare.
GLI STUDI
Per andare a fondo alla questione e per educare alla cura dei tessuti, Procter & Gamble, azienda leader nel settore col detersivo Dash e l'ammorbidente Lenor, ha organizzato una serie di studi e prodotto una collezione col designer Giles Deacon. Si è partiti dalle ricerche del dottor Lawrence Rosenblum, psicologo cognitivo. Secondo i suoi studi il cervello prende informazioni dai cinque sensi e le elabora. «Vestirsi è un'emozione, si scelgono abiti con i quali ci si sente bene» afferma. «Le stoffe - aggiunge Sabine Le Chatelier, associate fashion director a Première Vision, azienda francese leader nell'organizzazione di fiere per i tessuti- sono sempre a contatto col corpo, ci influenzano e rivestono il nostro umore. Amiamo avere addosso qualcosa che sia piacevole al tatto, alla vista e all'olfatto. Non a caso durante i nostri eventi gli scopritori di tendenze toccano, annusano»
La stessa decorazione segue la natura della stoffa e tale coerenza è sentita ancor più dalla nuove generazioni, abituate ai dispositivi touch-screen. «Proprio a causa di sensazioni sgradevoli che provengano da un vestito - ha raccontato John Turner, direttore di P&G Research & Development - utilizziamo solo il 20% degli abiti presenti nel nostro armadio. L'altro 80% vive nel limbo del buon proposito di un giorno lo indosserò. Quel momento non arriverà mai e ci troveremo con un guardaroba sguarnito». La soluzione è curare le fibre come si fa con i capelli, con detersivi che rispettino i colori e non contengano i carbonati che rendono le stoffe ruvide. «Se le strutture stanno bene, sono coccolate dai giusti ammorbidenti, l'abito cade perfettamente e ci rende più belli e sicuri». Per facilitare la vita Deacon ha presentato una collezione semplice da portare e da lavare: a 40° in lavatrice.
Anna Franco
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