Un paio le foto sfigurate. Un accanimento in apparenza senza logica. Una donna non nasconde la frustrazione sotto la mascherina e mostra le sepolture della sua famiglia che sembra presa di mira più delle altre, sei o sette, con le quali condivide destino e stato d'animo. Tre gli episodi che l'hanno toccata e scossa negli ultimi mesi. C'è poi una sua parente che si asciuga gli occhi e lamenta lo sfregio dell'immagine dell'angelo sulla sepoltura del figlioletto perduto anni fa. «Nessuno ce l'ha con noi, ma bisognerebbe pensare se in un passato magari lontano c'è stato uno screzio di cui adesso qualcuno vuole vendicarsi».
Riflessioni dettate dall'amarezza per una violenza subita che va ben oltre il semplice danno economico. Ed insieme alle denunce presentate ai carabinieri, la gente chiede al Comune maggiori controlli e la chiusura del cancello nelle ore notturne.
W. Rond.
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