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L'arbitraggio per crescere e non per fare carriera.

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Domenica 21 Febbraio 2021, 05:00
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L'arbitraggio per crescere e non per fare carriera. Laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, è ad un passo dalla laurea magistrale in Scienze dell'Amministrazione e nulla gli è precluso dopo quella esperienza sui campi di periferia, dove tutto sempre facile, perché il calcio è divertimento, ed invece non è proprio così. Racconta : Da piccola ero una bambina vivace, curiosa ed intraprendente. I limiti non mi sono mai piaciuti, amo le sfide che ho sempre accolte con la volontà di fare esperienza. A 17 anni ho iniziato a pensare al mio futuro e a cosa mi sarebbe piaciuto fare dopo la maturità. Il mio sogno era quello di diventare medico o, in alternativa, entrare in Aeronautica o in Polizia di stato. L'ostacolo è quello di superare complicate prove atletiche ed è per questo che sono diventare arbitro di calcio. Ora mi sento pronta, ho acquisito sicurezza e la mia performance fisica é in crescendo. Sei anni fa, pochi giorni dopo aver raggiunto la maggiore età, il debutto con il fischietto, dopo un corso lungo sei mesi mesi La data è di quelle che non si dimenticano, era Il 14 Febbraio del 2015 quando a Prepo ho arbitrato per la prima volta : San Marco Juventina-Pontevecchio, categoria giovanissimi. Emozioni uniche , le gambe che tremavano, alta la paura di sbagliare. Ad incoraggiarmi sugli spalti erano venute le amiche e i colleghi arbitri, curiosi di vedermi all'opera. Rivive quel pomeriggio , fotogrammi che non si cancellano : Dopo pochi minuti dal fischio d'inizio ricordo che annullai un goal per un fallo sul portiere, una decisione non facile perché ero sola e capisci solo dalle proteste se hai sbagliato. Nessuno si lamentò,
e così presi coraggio, capii in quel momento che avevo rotto il ghiaccio. Il carattere della ragazza di Montebello si stava rafforzando, tant'è che da lì in avanti la carriera è sembrata in discesa. Giudizi positivi degli osservatori, contestazioni di dirigenti e calciatori ridotte ai minimi termini. Ma ad un certo punto allenamenti e partite erano diventati un peso , una gestione del tempo sempre più complicata. Ho capito che lo studio aveva bisogno di più spazio ed ho voluto accelerare, anche per mettere a frutto quello che ho appresso all'Università. Anche la vita privata, il futuro di coppia hanno inciso sulla mia decisione di chiudere la parentesi dell'arbitraggio. Sono fidanzata ufficialmente con Filippo e guarda caso, lui come me ama tantissimo il calcio. Di più, lo pratica da anni, ora gioca con il Fratticiola Selvatica, ma ha cambiate tante squadre, ha giocato anche in Eccellenza; i nostri impegni domenicali ci obbligavano a vederci sempre di meno, e così prima o poi uno dei due doveva lasciare . Un amore nato sui campi di calcio? No, no, semmai sui banchi di scuola, conosco il terzino sinistro del mio cuore, dai tempi del liceo, ci accomunano tante passioni, semmai a dividerci c'è solo il tifo calcistico, io interista dai capelli ai piedi, lui milanista ogni oltre ragionevole dubbio. Chiudere con l'arbitraggio ha voluto dire vederlo all'opera, incoraggiarlo e perché no, dargli qualche consiglio, visto che anche io ho fatto io tanta gavetta sui campi di calcio. Prima della pandemia, io lui ed una mia cugina tifosissima del grifo, abbiamo frequentato il Curi. Non si può tifare solo per una squadra di lontano, anche io ho il Perugia nel cuore. Cosa c'è dietro l'angolo per questa giovane donna, quando la pandemia sarà finita? Appena laureata conto di recuperare il tempo perduto, l'arbitraggio non ha irrobustito solo il mio fisico. Ho voglia di partecipare a più selezioni possibili, perché sento che il mio futuro è di indossare una divisa, rendermi utile per il mio Paese? Vorrei entrare in Polizia o nell'Esercito, non sono certo i sogni che mi mancano. Il bello è che Veronica ai sogni unisce una ferma decisione di vederli realizzati.
Mario Mariano
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