Palazzo Baldeschi diventa palcoscenico dell'arte ferita `

Palazzo Baldeschi diventa palcoscenico dell'arte ferita `
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Domenica 24 Ottobre 2021, 05:02
LA MOSTRA
Palazzo Baldeschi si fa custode dell'arte di preziosi beni artistici scampati al terremoto.Tre opere provenienti da chiese e musei della Valnerina danneggiati dal terremoto del 2016 hanno trovato dimora tra le mura del palazzo storico di Perugia, grazie al nuovo progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia con la sua strumentale Fondazione CariPerugia Arte, la Galleria Nazionale dell'Umbria, l'Arcidiocesi di Spoleto-Norcia e il Comune di Norcia. Si tratta della Madonna adorante il Bambino di uno scultore ignoto dell'Italia centrale, dell'Annunciazione di Giovanni del Biondo e del capolavoro Vergine Annunciata dell'artista senese Jacopo della Quercia, provenienti rispettivamente dalla chiesa di San Michele Arcangelo a Savelli di Norcia, dalla chiesa dell'Annunziata a Poggio di Croce di Preci e dal Museo della Castellina di Norcia. Recuperata grazie al generoso impegno del FAI Umbria, che ha promosso una raccolta fondi per finanziarne il restauro eseguito con particolare minuzia da Giovanni Manuali, la Madonna adorante il Bambino è attribuibile a uno scultore probabilmente originario della Valnerina attivo nella prima metà del XVI secolo. Appartiene ad una particolare tipologia iconografica che ha incontrato un'importante diffusione tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento in un'area geografica ben definita, compresa tra l'Umbria, le Marche, il Lazio e l'Abruzzo, accomunata in passato da condizioni di vita aspre e faticose e unita oggi, di nuovo, nell'impegno a reagire alle difficoltà poste dal terremoto.
In particolare, L'Annunciata di Jacopo della Quercia, è uno dei simboli del patrimonio artistico della città nursina, è stata portata in salvo grazie ai Vigili del Fuoco, ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio dell'Umbria, alla Soprintendenza ABAP dell'Umbria. Il capolavoro aveva già subito danni nel terremoto del 1997 ed era stato restaurata. La Vergine di Norcia, priva delle braccia, è una scultura in terracotta policroma, realizzata nei primi anni del Quattrocento caratterizzata da un giovane volto, veste un abito rosso cangiante, con lo scollo sottolineato da un elegante bordura, stretto sotto i seni da una cintura dorata. Indiscutibile simbolo di eleganza e purezza.Custodire l'arte - afferma la Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo - oltre a essere un segnale di sostegno e di vicinanza alle comunità locali e ai territori terremotati è una ulteriore spinta verso la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale della nostra regione. Disponiamo di una ricchezza artistica straordinaria che dobbiamo prima di tutto custodire come memoria ed identità collettiva, ma anche valorizzare, integrare con nuove progettualità e farla vivere nel tempo. La ricostruzione dichiara il Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno -necessita di queste iniziative, del recupero, della conservazione, del restauro di opere che rappresentano la storia, la cultura e l'identità di una comunità, della quale sono un patrimonio da custodire gelosamente ma al contempo da rendere disponibile a tutti, in attesa che tutte le opere d'arte possano tornare nella loro collocazione originale.
Francesca Duranti
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