Niente mascherine, chiusi tre bar

Niente mascherine, chiusi tre bar
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Lunedì 13 Dicembre 2021, 05:05
IL CASO
Serrande chiuse. Che siano locali etnici a Fontivegge o uno di quelli che va per la maggiore tra chi vive le serate del fine settimana in centro, fa poca differenza. Per chi si trova a dover applicare la legge sotto il profilo non solo del rispetto dell'ordine pubblico ma anche della normativa anti Covid.
Succede così che, nella serata di sabato, tre bar siano stati chiusi dagli agenti della polizia locale e della questura. Schiamazzi, urla, residenti che si lamentano per i rumori e poi la il riscontro della violazione delle norme legate all'uso delle mascherine e al distanziamento: questo è successo tanto nella zona della stazione quanto in via Bartolo, dove a fare le spese dei controlli è stato il Marla. Chiusura per cinque giorni e una multa da 400 euro.
Stesse sanzioni anche per il pub etnico al civico 31 di via Fontivegge e anche per il negozio etnico di via Campo di Marte. I controlli, come riferisce la polizia locale in un comunicato, hanno coperto la fascia oraria dalle venti di sabato alle sei di domenica mattina e «oltre all'attività ordinaria di controllo dei green pass negli esercizi commerciali, bar e ristoranti» e anche i controlli «per assembramenti e mancanza di mascherine», L'assessore alla sicurezza Luca Merli, nel ringraziare per il costante lavoro, tutte le forze dell'ordine ed in particolar modo quello della polizia locale, esprime «soddisfazione per la costanza dei controlli negli esercizi che operano nella zona di Fontivegge».
Altre sanzioni, nei giorni scorsi, hanno riguardato sette locali tra giovedì e venerdì, con le super multe da 400 euro. A livello di cittadini controllati, gli ultimi dati resi noti dalla prefettura parlano di 13 sanzionati per il green pass. Sono comunque quasi quattromila le persone controllate in due giorni, quindi siamo davvero a una più che minima parte.
LA DENUNCIA
La polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà un giovane di 26 anni, che dopo aver pernottato senza alcun motivo al pronto soccorso dell'ospedale di
Perugia ha rifiutato di allontanarsi e ha fornito false generalità agli agenti intervenuti, utilizzando nomi tratti dai personaggi dei cartoni animati. «Come mi chiamo? SpongeBob, anzi no Garfield» ha detto. Il giovane - riferisce la questura - era stato portato al pronto soccorso il giorno prima per delle cure mediche, tuttavia, i sanitari l'avevano dimesso senza alcun giorno di prognosi. Ha però deciso di stazionare nella sala d'attesa dell'ospedale e lì ha trascorso la notte. Al cambio del turno, gli operatori sanitari, a causa della sua resistenza ad abbandonare i locali, hanno richiesto l'intervento della polizia. Alla richiesta di fornire le proprie generalità, ha dichiarato di chiamarsi come due cartoni animati. È così scattata la denuncia per aver fornito false generalità a pubblico ufficiale.
Michele Milletti
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