Movida selvaggia, caos in centro Fontivegge, bottigliate fra la gente

Movida selvaggia, caos in centro Fontivegge, bottigliate fra la gente
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Giovedì 10 Giugno 2021, 05:01
IL CASO
Si avvicina l'estate, dopo un inverno di coprifuoco e tornano le polemiche e le lamentele in centro per la movida che si fa molesta. Con i più giovani accalcati nei vicoli accanto ai locali, aperti dopo mesi di restrizioni e con gli orari e le regole pre-pandemia: niente vetro dopo le 20 e stop alla mescita all'1.30.
E seppur lontani dal voler rinverdire il vecchio refrain «Meglio il silenzio degli spacciatori che il chiasso dei locali», i residenti della parte alta del centro storico ricordano però anche il loro diritto al riposo notturno. «Martedì notte spiega un residente di via Baldeschi gruppi di ragazzini si sono riversati, senza la minima attenzione al distanziamento, sotto le nostre finestre. A bere e urlare fino a notte fonda. Di martedì. E il fine settimana allora che succede?». La domanda rimbalza anche in via Bartolo e via Ulisse Rocchi, fino a piazza Alfani, dove però i problemi sembrano diversi.
«Con la fine del coprifuoco spiegano i residenti sono tornati gli spacciatori. Li vediamo andare in giro spavaldi, vicoli vicoli, e sotto le nostre finestre i ragazzi, anche minorenni, vengono direttamente a drogarsi. Ricordiamo il nostro ultimo esposto in merito, ormai di diverso tempo fa: è il momento di chiedere un appuntamento in Comune e questura per farci aiutare».
L'AGGRESSIONE
Problemi si segnalano anche a Fontivegge, dove ieri nel tardo pomeriggio sotto piazza del Bacio si è consumata l'ennesima lite a bottigliate, nata dalla discussione in un gruppo di stranieri. Dai video di sorveglianza si è notato come un uomo, di origine tunisina appena denunciato per l'aggressione a Lorenzo Brunetti, vigilante e residente della zona avvenuta solo lunedì, si sia scagliato con due bottiglie rotte nelle mani contro un ragazzo più giovane. Sul posto, sono intervenuti i carabinieri, insieme a militari dell'esercito, e un'ambulanza per medicare il ragazzo ferito.
Secondo il racconto dello stesso Brunetti, l'aggressore e il suo compare sono «due fratelli tunisini, conosciutissimi e storici pregiudicati del quartiere, considerati i capetti più anziani del gruppo che da anni comandano nella zona. Da loro ho ricevuto esplicite minacce di morte per la mia continua esposizione nel segnalare e documentare la loro arroganza territoriale. Al momento sono ricercati, in questa circostanza sono riusciti dileguarsi, mi auguro vivamente per la mia incolumità e il disagio creato all'intero quartiere, che siano al più presto rispediti e rimpatriati definitivamente a casa».
Egle Priolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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