«La polizia starà dove c'è bisogno»

«La polizia starà dove c'è bisogno»
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Martedì 26 Ottobre 2021, 05:02
LA MISSIONE
«Arrivo in una città di grande bellezza. Una città che chiaramente ha problemi legati alla sicurezza come tutte le realtà importanti e come la stessa provincia. Una città che merita tutta l'attenzione possibile, che poi è quella che la polizia ha sempre dato a questa comunità. L'ho già detto ai funzionari appena incontrati: dobbiamo muoverci in maniera decisa seguendo la filosofia dell'esserci sempre, essere presenti sempre per la comunità e i cittadini. Dobbiamo uscire dal palazzo ed essere vicino a tutti, alle loro esigenze ed istanze e dare risposte adeguate e coerenti a queste istanze». Idee chiarissime. Da cui traspare il desiderio di mettersi al lavoro per una massima operatività. Il questore Giuseppe Bellassai non perde tempo: appena insediato alla direzione degli uffici di via del Tabacchificio, oltre a una prima conoscenza del personale della questura, ha stilato una «scaletta serratissima» di incontri istituzionali. Ieri subito dal prefetto Armando Gradone e dal sindaco Andrea Romizi, nelle prossime gli altri vertici di istituzioni, magistratura e forze dell'ordine. «Non solo sono doverosi ma anche fondamentali per capire esattamente dove mi trovo - dice -. Senza dimenticarci che ho una squadra di grande professionalità, che mi darà modo di conoscere bene e velocemente questa realtà».
«Siamo in una questura da serie A - continua il neo questore -. Me ne sono subito accorto dalle prime interlocuzioni avute con i dirigenti e poi a Perugia sono passati questori di grande levatura professionale e questo mi inorgoglisce. Organico ridotto? Problemi comuni a tutti. Riguardano la pubblica amministrazione. Non sono il tipo, e vorrò che non lo sia nessuno qui, che si piange addosso. Bisogna lavorare e trovare modalità e procedure altre, nuove per rispondere a questo tipo di esigenze».
Diretto e operativo. Un esperto della lotta ai clan della criminalità e all'immigrazione fuorilegge che ha ben chiaro come questi grandi temi si intersechino con le problematiche quotidiane di questa città. Perché l'allarme della Direzione investigativa antimafia su una «saldatura» tra le organizzazioni criminali (la ndrangheta soprattutto) e i gruppi etnici che controllano le piazze dello spaccio è reale e va investigato, ma è altrettanto vero che in questa città serve anche dare risposte efficienti alle problematiche di ordine pubblico e di microcriminalità. «C'è un livello generale che riguarda la percezione della sicurezza, che nonostante non collimi con numeri che raccontano di realtà sostanzialmente sotto controllo, non va assolutamente sottovalutata. Poi - prosegue Bellassai - ci sono le questioni del territorio. Conosco i problemi principali della realtà perugina e cittadina in particolare. Spaccio, problemi legati alla gestione di situazioni di ordine pubblico in centro storico: tematiche di grande interesse e sulle quali dobbiamo porre la massima attenzione. Dobbiamo dare risposte adeguate e coerenti e per questo è necessario lavorare sinergicamente. Credo nell'attività di servizio assoluto alle collettività e ai loro problemi. Il fattore vincente è quello di creare un rapporto con la comunità. L'obiettivo deve essere diventare un punto di riferimento».
«Il modo in cui ci si pone nei confronti delle richieste e delle esigenze dei cittadini è molto importante - continua il questore -. La prima impronta che ho dato ai miei collaboratori è quella di stare nei posti dove c'è più bisogno - conclude Bellassai -. In termini di lavoro quotidiano ma anche di occasioni particolari come la festa della polizia o di San Michele. In certi quartieri la gente ha più bisogno di noi che di altri e dobbiamo starci».
Michele Milletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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