LA DENUNCIA
«Sono gay». Chiave su cofano, 2021. Lo sfregio dell'anima

LA DENUNCIA «Sono gay». Chiave su cofano, 2021. Lo sfregio dell'anima
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 05:03
LA DENUNCIA
«Sono gay». Chiave su cofano, 2021. Lo sfregio dell'anima che fa male più dello sfregio dell'auto e il conto del carrozziere. Ma soprattutto la rabbia per episodi di omofobia e di non rispetto dell'altrui orientamento sessuale che arrivano al vandalismo. Come quello accaduto durante la notte dello scorso fine settimana, quando l'auto di un giovane è stata presa di mira da alcuni teppisti che ne hanno completamente rigato le fiancate e inciso sul cofano la scritta «Sono gay».
L'episodio è stato segnalato a Omphalos Lgbti dalla vittima stessa, che ha però deciso di rimanere anonima. «Fa rabbia che nel 2021 dobbiamo ancora assistere ad episodi simili commenta Stefano Bucaioni, presidente dell'associazione Lgbti perugina l'orientamento sessuale di una persona, effettivo o presunto, utilizzato come un insulto per offendere e deridere. Questo accade ormai giornalmente nel nostro paese, con aggressioni, violenze, insulti e offese, che purtroppo trovano spesso giustificazione e legittimazione nei discorsi d'odio di certi personaggi e partiti politici. In tutto questo, la proposta di legge contro l'omofobia rimane ancora bloccata al Senato, ostaggio di Lega e Fratelli d'Italia, che continuano a raccontarci che omofobia e transfobia non esistono».
Il disegno di legge contro l'omo-lesbo-bi-transfobia (la cosiddetta legge Zan), come ricorda la stessa Omphalos, dopo l'approvazione alla Camera lo scorso novembre, è infatti fermo al Senato dove aspetta da mesi di essere calendarizzato. Proprio ieri pomeriggio doveva riunirsi l'ufficio di presidenza della Commissione Giustizia del Senato che potrebbe finalmente dare il via libera alla discussione. E l'episodio di Perugia arriva dopo le ultime aggressioni a coppie omosessuali e transgender solo nell'ultima settimana, tra pugni in metropolitana a Roma e insulti al parco ad Asti, fermandosi e pesa dire per fortuna a un atto vandalico.
«Lanciamo l'ennesimo accorato appello all'ufficio di presidenza della Commissione Giustizia del Senato dichiara il presidente di Omphalos l'Italia ha bisogno di una legge che affronti questa piaga sociale e la politica deve smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia o peggio osteggiare apertamente qualsiasi intervento a riguardo. La comunità Lgbti è stanca delle indignazioni che puntualmente arrivano trasversalmente da tutti i partiti, quando sono gli stessi partiti che hanno la possibilità di potare a compimento un provvedimento così importante. Sono 30 anni che l'Italia aspetta una legge contro l'omo-lesbo-bi-transfobia, legge già presente in tutti i paesi occidentali ed è ora che la politica si assuma le proprie responsabilità discutendo e votando il provvedimento».
E. Prio.
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