In Altotevere salvate in ventuno

In Altotevere salvate in ventuno
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Venerdì 26 Novembre 2021, 05:01
CITTÀ DI CASTELLO Altotevere, primi numeri del contrasto alla violenza di genere. In un anno esatto dall'apertura il Centro Medusa di via Luca Signorelli, in centro storico, ha svolto 170 colloqui, ricevuto 430 chiamate, avviato 21 percorsi attivi con donne in carico. «Per questo è necessario un impegno costante che già può contare sul grandissimo lavoro svolto dal Comune insieme all'Associazione Liberamente donna, alle forze dell'ordine, all'autorità sanitaria, dichiarano il sindaco Luca Secondi e l'assessore Letizia Guerri durante l'incontro Crepacuore: in rete contro la violenza. Facciamo il punto. Nella sala del consiglio comunale allo stesso tavolo per un importante momento di confronto i rappresentanti dei firmatari del protocollo istitutivo del Centro Medusa. «Ci saremo ogni 25 novembre per monitorare la situazione ma ci saremo tutti i giorni e sul tema della violenza sulle donne non indietreggeremo un centimetro», garantiscono Secondi e Guerri. La giornata si è aperta all'ospedale di Città di Castello con la donazione di una panchina rossa effettuata dal Cral del nosocomio e con un'installazione di scarpette rosse all'ingresso del Reparto Senologia. Nel pomeriggio, in piazza Matteotti, performance Corde tese promossa da Castello Danza. Attraverso un atto simbolico ha dato il via a gesti espositivi dalle finestre dei principali edifici cittadini e dai negozi, uniformati ai drappi rossi ed alle corde tese delle ballerine. In Pinacoteca evento Donne d'altri tempi organizzato da Poliedro.
W. Rond.
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