Giallo Pecorelli, al setaccio mesi di viaggi di lavoro in Albania

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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 05:00
LE INDAGINI
SAN GIUSTINO Potrebbe essere nascosta tra gli impegni di lavoro la chiave per leggere la scomparsa di Davide Pecorelli. Il 45enne ex arbitro di San Giustino, «un vulcano di idee» per i conoscenti, aveva interessi in Italia e in Albania. Gestiva centri di bellezza a Città di Castello, San Giustino, Corciano e Sansepolcro, quest'ultimo dichiarato fallito dal tribunale di Arezzo. A Lama aveva continuato l'impresa di famiglia nella ristorazione. Attività messe a dura prova dall'esplosione della pandemica. Forse, nel tentativo di invertire la rotta aveva deciso di allargare i propri orizzonti in Albania, da dove viene la sua compagna. In agosto aveva aperto in un centro commerciale a Valona, da settembre è volato di là dall'Adriatico cinque volte. Dicono stesse cercando una fabbrica dove produrre cosmetici che per il basso costo della manodopera in quel Paese gli avrebbero garantito un sostanzioso valore aggiunto al momento di importarli in Italia. Ma la località che doveva essere la base per il suo business, Valona, appare sfumata come scenario nella sua ultima trasferta. Compare Scutari, dove il Gps della Skoda Fabia memorizza una lunga sosta. Di quelle ore non è dato sapere niente, eppure potrebbero avere un peso nella soluzione del giallo. Compare Puka, distante un centinaio di chilometri da Valona, tra le montagne ai confini con il Kosovo. Poco più di undicimila abitanti, l'ultimo posto per chi vuole impiantare un lavoro. Intanto, cresce attesa per l'esame del Dna sulle ossa recuperate all'interno dell'auto distrutta dalle fiamme. Dovrebbero arrivare a Roma con un volo di linea, a disposizione della Procura della Repubblica di Perugia.
W. Rond.
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