Fiumi di cocaina low-cost, contatto Comune-questura

Fiumi di cocaina low-cost, contatto Comune-questura
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Martedì 19 Ottobre 2021, 05:00
IL CASO
«Ne ho contati almeno trenta, sotto le mie finestre e nelle zone circostanti, a pippare cocaina tra la mezzanotte e le tre del mattino». La fotografia scattata da un residente della zona di via Bontempi, area Porta Sole, per quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica è impietosa e preoccupante. Non solo nell'immediatezza dei fatti, ma perché quanto accaduto purtroppo non rappresenta certo un fatto isolato delle notti del fine settimana. Che i vicoli del centro storico, le zone più periferiche rispetto a corso Vannucci e piazza Danti, diventino preda di balordi e schiavi delle droghe è questione che va avanti da tempo ma negli ultimi mesi ha subito un netto peggioramento.
Quanto raccontano i residenti di Porta Sole e dell'area compresa tra via Bartolo, via Ulisse Rocchi, piazza Ansidei, via delle Cantine e piazza Alfani è stata una specie di escalation iniziata con il progressivo passaggio da zona rossa a zona gialla e bianca e che durante l'estate (a parte qualche fine settimana di pausa) ha messo severamente a rischio i nervi dei residenti. Che, a detta loro, non sono mai stati «contrari alla movida a prescindere» ma che chiedono rispetto delle regole e soprattutto del diritto al riposo anche nelle notti dei weekend.
IL CONTATTO
Una situazione considerata allarmante evidentemente non solo dai residenti se, su richiesta di palazzo dei Priori, nella giornata di ieri c'è stato un contatto tra amministrazione comunale e questura proprio per provare a mettere a punto delle strategie che possano essere più efficaci possibile per limitare gli effetti negativi della mala movida. Un contatto che, sempre secondo quanto si apprende, potrebbe portare nei prossimi giorni a un vertice per stabilire cosa dunque concretamente poter fare. Va ricordato che nei mesi scorsi si sono svolti incontri coordinati dal prefetto alla presenza dell'assessore alla sicurezza Luca Merli e dei vertici delle forze dell'ordine, con a tema proprio la questione della nightlife al fine di mettere in atto strategie contenitive del problema legato a una vita notturna troppo rumorosa.
Questioni che, in questa particolare fase storica, sono inevitabilmente acuite dalla mancanza di importanti punti di riferimento per il divertimento giovanile nei fine settimana, a partire dalle feste e dalle manifestazioni estive fino a discoteche e disco-pub caratteristici di tutto il periodo che da ottobre conduce fino a maggio. Una situazione, specie sul fronte locali notturni, ancora particolarmente nebulosa per via delle riaperture permesse dal governo con una capienza che molti gestori non considerano vantaggiosa e che al momento frena la ripresa della normale attività delle discoteche e dei club. Con l'inevitabile ricaduta di una maggior presenza in centro storico di giovani e giovanissimi anche durante il periodo invernale.
LOW-COST
Il tutto però va inquadrato in un dato che va oltre la voglia delle persone di divertirsi e le strategie per contenere il rumore. Che va oltre gli imbrattamenti, comunque sempre da condannare, e i «cori» in piena notte di ragazzi che hanno esagerato col bere: il notevole aumento dei consumi di cocaina. I residenti delle aree del centro storico maggiormente in sofferenza nei fine settimana lo sottolineano da tempo: un uso sempre crescente di droghe. Il fumo sicuramente. Ma anche proprio la cocaina perché, come raccontato dal residente di via Bontempi al Messaggero, «ci sono molti giovani ma anche quarantenni tra coloro che pippano nei vicoli». Un uso crescente dovuto anche purtroppo dai prezzi low-cost delle droghe pesanti. Lo racconta l'ultima inchiesta antidroga firmata dalla guardia di finanza, con una banda stroncata con tanto di elicottero su Ponte San Giovanni che qualche settimana fa aveva messo sul chi vive mezza città: la cocaina venduta a mezzi grammi a 30 euro. Cifre abbordabili per le tasche di molti.
Egle Priolo
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