Duchini, la battaglia delle parti civili

Duchini, la battaglia delle parti civili
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Mercoledì 5 Maggio 2021, 05:00
IN TRIBUNALE
L'aria era ferma, da giorni, a Firenze. Era noto come la prima udienza del processo per corruzione all'ex procuratore aggiunto Antonella Duchini si sarebbe aperta e chiusa in un rinvio per un difetto di notifica. E invece a essere statica era solo l'elettricità di anni di tensioni, che hanno trasformato un'udienza tecnica nella prima promessa di aspra battaglia in aula. E in fondo si comprende, non solo per le accuse al magistrato ora in pensione (l'inchiesta parla pure di rivelazione di segreto d'ufficio, abuso d'ufficio e peculato), ma anche per i profili degli altri imputati: gli ex carabinieri del Ros Orazio Gisabella e Costanzo Leone, il carabiniere Fabio Sinato, il dottor Ignazio Pusateri, l'industriale Carlo Colaiacovo, l'imprenditore Valentino Rizzuto e l'avvocato Pietro Gigliotti. In una storia che intreccia una nuova dinasty eugubina, con una mai sopita faida familiare, ad accuse secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco e del sostituto Leopoldo De Gregorio di mazzette e gestione interessata del sistema giustizia.
Accuse che invece gli avvocati degli imputati, tra gli altri Nicola Di Mario, Michele Nannarone e Francesco Falcinelli, contestano con determinazione, certi di poter dimostrare durante il dibattimento l'estraneità dei loro assistiti. Intanto ieri, ad aprire gli scontri in modalità fanteria, l'avvocato Luca Maori che ha avanzato la richiesta di costituzione di parte civile del luogotenente della guardia di finanza Vinicio Fasi, pronto a chiedere i danni dopo essere stato indagato, archiviato e «individuato si legge nella richiesta - come soggetto da colpire ed intimidire per completare il disegno criminoso elaborato nell'ambito dell'accordo corruttivo e per interrompere lo svolgimento di ulteriori attività di indagine nei confronti del Rizzuto Valentino. Risulta chiaro che una volta colpito il Fasi, gli imputati non avrebbero incontrato alcun ulteriore ostacolo nel conseguimento dei propri interessi».
Proprio questa richiesta, pare totalmente inaspettata, ha costretto il collegio (presieduto da Ettore Nicotra, a latere Paola Belsito e Alessio Innocenti) a tenere comunque l'udienza, stralciando la posizione di Pusateri oggetto del difetto di notifica, con tanto di richiesta di autorizzazione a citare anche il ministero della Giustizia (già considerato parte offesa) come terzo obbligato. Una mossa che ha dato il via a nuove costituzioni di parte civile: i fratelli Giuseppe e Daniela Colaiacovo (eredi di Franco, ma non la sorella Laura) che si uniscono come persone fisiche alla madre Orietta, più la Gds e la Gold Lake, due società partecipate della Fc Gold in concordato omologato, con il liquidatore Simone Mariotti. Soggetti e società che si aggiungono alla Fc Gold e a Barbara Revel. Per tutti, assistiti tra gli altri dagli avvocati David Brunelli, Alfredo Brizioli e Manlio Morcella, si discuterà dell'ammissibilità come parte civile (non più come mera scaramuccia procedurale) proprio nella prossima udienza, fissata per il 22 giugno. E che già promette, da parte di tutti gli imputati, una dura battaglia. Insieme a quella per l'ammissione dei mezzi istruttori ma soprattutto per l'utilizzabilità delle intercettazioni: durante l'udienza preliminare il gup Angela Fantechi ne ha dichiarate ammissibili solo quattro, un buon precedente per le difese degli imputati ma non è detto che il tribunale decida allo stesso modo. Un altro motivo per accendere la contesa. E rendere l'aria ancora più elettrica.
Egle Priolo
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