Corciano, troppi camion: «Rumori insopportabili»

Corciano, troppi camion: «Rumori insopportabili»
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Mercoledì 30 Giugno 2021, 05:01
IL PROBLEMA
CORCIANO Autotreni che passano e restano col motore acceso anche alle tre di notte. Un via vai non continuo ma insistente. Una tortura. E poi il rumore dei macchinari che d'estate, con le finestre aperte, diventa insopportabile. Tanto da dover prendere pillole per dormire, a causa del rumore e dello stress.
Perché sono almeno quattro anni che alcune famiglie di Taverne non riposano e stanno «impazzendo» a causa della vicinanza di alcuni capannoni industriali e dell'attività che inizia in piena notte e va avanti fino alle 23 del giorno successivo. Così, ogni giorno. Venti ore di fila di rumori incessanti. Famiglie, una decina, che ora si sono riunite nel Comitato vivibilità via del Cavallino e dintorni e che a botte di esposti e denunce (assistite dall'avvocato Alessandro Sorci) cercano conforto e risposte dall'amministrazione comunale per una situazione «non più tollerabile».
«Siamo esauriti, non ce la facciamo più», racconta Matteo Mariuccini, coordinatore del comitato, che spiega come il loro obiettivo non sia creare problemi a un'azienda che dà lavoro, ma trovare una soluzione condivisa per la serenità di tutti. Perché i problemi sono diversi: le ventole fisse dell'azienda che sono in funzione tutta la giornata, gli autotreni in transito che iniziano ore prima dell'alba a caricare e si fermano davanti alle case col motore acceso. «In casa trema tutto, vibrano i vetri delle finestre, sembra un terremoto», raccontano i residenti. Per non parlare della questione ambientale: «Certo, questa è una zona industriale, anche se prima era riconosciuta come artigianale ricordano non ci lamentiamo di questo, ormai è così anche se le case di qualcuno di noi stanno qui dal 1700. Ma è un altro problema». «In quattro anni prosegue Mariuccini dopo averci tranquillizzato all'inizio (quando l'attività è arrivata qui da Solomeo, proprio in seguito alle proteste dei residenti nel 2011), il Comune ci ha abbandonato. Ci avevano assicurato che tutto sarebbe stato fatto rispettando le esigenze di vivibilità. C'è stata qualche mitigazione del rumore, dopo le varie segnalazioni all'Arpa, ma adesso ci sembra un continuo scaricabarile. È passato un mese dall'ultimo incontro con l'amministrazione comunale, ma ancora non ci hanno dato nemmeno i risultati delle verifiche dell'Arpa. Capiamo di non essere una frazione popolosa, come Ellera o San Mariano, ma anche noi abbiamo i nostri diritti. E in fondo abbiamo solo chiesto di spostare l'ingresso dell'azienda sul lato più lontano dalle case. È davvero insormontabile questa richiesta?».
Egle Priolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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