Caccia alle tombe abbandonate

Caccia alle tombe abbandonate
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Sabato 21 Agosto 2021, 05:01
IL CASO
Al cimitero di Fontignano c'è un sepolcro in cui l'ultima tumulazione c'è stata nel 1894. Centoventisette anni fa, sono passati, di fatto, due secoli. Cade a pezzi e il Comune ha deciso di andare a cercare gli eredi. C'è tempo fino a metà febbraio del prossimo anno per reclamarne l'asse ereditario. Poi la tomba tornerà nella disponibilità del Comune.
Quello del cimitero di Fontignano è l'esempio più eclatante. Ultima tumulazione del 1894, ma concessione indicata come 1897. Caso eclatante tanto che palazzo dei Priori ha dato il via a una ricognizione delle tombe dove non ci sono più tumulazione da decenni e in stato di abbandono.
Si parte con sei pezzi tra San Marco, il cimitero monumentale e Fontignano dove ci sono due casi. Se entro sei mesi nessuno si presenta quelle tombe, che cadono a pezzi, finiranno nel portafoglio di palazzo dei Priori. Che poi deciderà cosa farci. Innanzitutto metterle a posto per evitare che il degrado avanzi nei cimiteri. Eppoi? Poi si vedrà.
Giusto quindi anni fa la giunta Locchi decise che le tombe storiche abbondante al cimitero monumentale, una volta accertato che non c'erano eredi che avevano interesse al recupero, andavano messe all'asta. Operazione dell'allora assessore al Bilancio, Marco Vinicio Guasticchi. L'idea era quella di incassare un milione con un'asta che metteva sul banco 12 tombe storiche. Il pezzo più pregiato, 240 mila euro di valutazione, la Cappella Rossi Scnhabl, costruita per ricordare un bella nobildonna. E ribattezzata la tomba dell'amore. L'incasso, alla fine, fu di 2 milioni. Chissà se anche la giunta Romizi batterà la stessa strada oppure sceglierà una normale riqualificazione.
Tra le tombe abbandonate ce n'è una che per trovare il titolo con cui la deteneva chi aveva la concessione gli uffici sono dovuti risalare a una delibera della giunta comunale del 28 aprile del 1899.
Spiegano da palazzo dei Priori: «Nei vari cimiteri risultano in evidente stato di abbandono e incuria una serie di manufatti cimiteriali e che un consistente numero di concessioni risale all'inizio e metà del secolo scorso, per cui i concessionari ed eventuali eredi, essendo trascorsi diversi anni, non sono più in alcun modo rintracciabili. Dopo il sopralluogo è emerso che ci sono opere in stato di abbandono e in stato di evidente incuria tale da costituire un pericolo per la pubblica incolumità oltre che un'immagine non consona per il contesto del luogo in cui è collocato». Visto che, al momento, gli uffici cimiteriali non hanno trovato eredi dei concessionari, hanno deciso di pubblicare l'avviso(sul sito e affisso sulla stessa tomba) di ricerca degli eredi. Avviso che varrà sei mesi. A Perugia i cimiteri sono ben 54. L'operazione è gestita dall'Unità operativa Protezione civile di cui è dirigente Roberto Chiesa.
Luca Benedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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