La protesta degli albergatori: paradossale l'ok ai viaggi esteri

La protesta degli albergatori: paradossale l'ok ai viaggi esteri
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Lunedì 29 Marzo 2021, 05:20
LE CATEGORIE
PORDENONE E UDINE La seconda Pasqua con i locali chiusi e le limitazioni da zona rossa. Non è il lockdown di un anno fa, ma le categorie degli esercenti, dei ristoratori e di buona parte del commercio, oltre che di parrucchieri ed estetiste, devono stringere i denti almeno per ancora due settimane. La regione, infatti, con tutta probabilità resterà in rosso fino alla metà del mese di aprile.
ALBERGATORI
Anche nel Friuli occidentale incalza la protesta degli albergatori che si uniscono al malcontento espresso in queste ora da varie associazioni Federalberghi d'Italia: «Assurdo che per le vacanze di Pasqua ci si possa recare all'estero ma non all'interno dei confini italiani dove gli hotel sono chiusi per le norme anti-Covid» spiega Giovanna Santin presidente provinciale del gruppo albergatori di Confcommercio della Destra Tagliamento. Il dissenso della categoria si alza a seguito delle disposizioni (il riferimento è in particolare al Dpcm del 2 marzo scorso in vigore fino al 6 aprile) che oggi consentono, nelle stesse zone soggette in Italia a restrizioni, lo spostamento di viaggiatori che intendono recarsi per le vacanze pasquali in un altro Paese aperto e fruibile al turismo: sono circa una trentina quelli inclusi nell'elenco del decreto.
LA PROTESTA
Per la responsabile locale di Federalberghi si tratta di una situazione a dir poco assurda: «Un ordinamento che non ha alcuna logica. Com'è che un cittadino italiano può liberamente, previo tampone negativo all'andata e ritorno, recarsi ad esempio alle Canarie per Pasqua, ma non a Napoli, Venezia e neppure a Pordenone. Perché? - si chiede la rappresentante della categoria in forte sofferenza -. Se non possiamo muoverci, se dobbiamo stare all'interno dei nostri confini, legittimo che questo valga per tutte le destinazioni. Così facendo si continua a danneggiare la nostra economia, soprattutto quella del comparto turistico, già fortemente provata e allo stremo dalla pandemia e da un lockdown che anche per il Friuli Venezia Giulia sembra non aver fine». E conclude: «Ci troviamo tutti nella stessa barca dove le condizioni sono difficili e precarie ma non per questo vanno applicate disparità di genere».
I VACCINI
I rappresentanti della categoria, poi, si confermano pienamente convinti sulla necessità di implementare la campagna vaccinale che dovrà interessare anche i lavoratori del settore, oltre a farsi testimoni della validità del passaporto vaccinale per aprire nuovamente le porte al sistema turismo. Recentemente l'Istat ha certificato per il quarto trimestre del 2020 una perdita di fatturato per i servizi ricettivi del 70% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Se visto all'intero 2020, la perdita si è assesta sul 54,9%. L'Istituto nazionale di statistica ufficializza ciò che Federalberghi nazionale dice oramai da un anno: la crisi ha colpito gli alberghi più duramente di altri settori.
BAR E RISTORANTI
E a subire le pesanti conseguenze delle chiusure sono i baristi e i ristoratori. Per quest'ultimi c'è la possibilità dell'asporto (all'interno dello stesso comune) e delle consegne a domicilio anche fuori comune. Sono in molti che negli ultimi giorni si stanno attrezzando per le festività pasquali: sulle pagine facebook di ristoranti e trattorie abbondano i menu con le indicazioni pr le consegne. È l'unico modo per poter lavorare finché non si tornerà in zona gialla. Ma anche le categorie delle parrucchiere e delle estetiste sono in sofferenza a fronte di ancora due settimane di stop. Se la passano ancora peggio le palestre e le piscine che sono praticamente chiuse dallo scorso mese di ottobre.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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