Latina,la morte di Veronica De Nitto negli Stati Uniti: «Ci appelliamo alle autorità, la famiglia aspetta delle risposte»

Latina,la morte di Veronica De Nitto negli Stati Uniti: «Ci appelliamo alle autorità, la famiglia aspetta delle risposte»
di Rita Cammarone
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Sabato 30 Gennaio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20:24

«Negato l'ultimo saluto alla figlia barbaramente uccisa: le autorità italiane diano risposte ad un padre dilaniato dal dolore». La tragedia è quella di Veronica, 34enne di Latina assassinata il 15 gennaio scorso a Daly City, cittadina della California a Sud di San Francisco. Il dramma è quello di suo padre Luigi, a cui finora non è stato consentito di volare negli Stati Uniti per piangere la bella ragazza, che aveva scelto di vivere e lavorare a due passi dalla costa pacifica, né di prendere in braccio la sua seconda nipotina che l'altra figlia Hillary, da tempo trasferitasi a San Francisco, ha dato alla luce quello stesso maledetto 15 gennaio. L'appello, rivolto alle autorità italiane e in particolare al Ministero degli Affari Esteri, è dell'avvocato Valerio Masci, che assiste il signor Luigi, noto nel capoluogo pontino per la sua attività di ristorazione. L'avvocato spiega che a Luigi, nell'immediatezza del delitto, non è stato concesso il visto dalle autorità statunitensi. «Il diniego precisa - è arrivato attraverso il Consolato italiano a San Francisco, a cui la famiglia De Nitto si era rivolta ottenendo per altro una risposta celere, anche se negativa. Purtroppo non conosciamo le ragioni del diniego perché non motivato. E non siamo convinti che possa essere attribuito alla pandemia Covid in atto. Dante, il fratello di Veronica, infatti è riuscito a raggiungere la California perché già in possesso di un visto per il Messico, che è stato convertito attraverso il modello 38' per gli Stati Uniti, sopponendosi poi ai tamponi per il rilevamento di eventuale contagio». Il funerale di Veronica è stato celebrato mercoledì scorso e la salma cremata poco dopo. Un addio inespresso per papà Luigi, con il cuore gonfio di dolore. Dopo il visto negato Luigi, attraverso l'avvocato Masci, si è rivolto con ben 15 pec al Ministero degli Affari Esteri per sapere quali procedure attivare, quale iter seguire per poter andare negli Stati Uniti a piangere una figlia assassinata, recuperare la salma e seguire le indagini.

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«Non c'è stata alcuna risposta da parte del Ministero degli Affari Esteri osserva l'avvocato Masci -.

Ad oggi né le autorità statunitensi né le autorità italiane hanno comunicato alla famiglia De Nitto il decesso di Veronica. La famiglia ha dovuto fare tutto da sola. L'unico certificato di morte è americano, fatto pervenire da Hillary. Padre e fratello sono stati loro a recarsi presso la Questura di Latina dove hanno appreso che c'è un fascicolo aperto. Quindi le autorità italiane sono state informate? Perché nessuno ha informato i familiari di questa povera ragazza? Perché nessuna risposta dal Ministero degli Esteri?».

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In base alle indagini finora svolte, la 34enne sarebbe stata ferita mortalmente alla gola dal suo ex fidanzato, Renato Yedra-Briseno, 36enne di origini messicane. L'uomo avrebbe poi appiccato l'incendio all'interno dell'abitazione per cancellare le tracce del delitto. Per la cattura dell'ex fidanzato è stata messa una taglia di 10 milioni di dollari. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? In Italia il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Roma, a quanto pare solo per atto dovuto. «Se si verifica un evento di questo genere conclude l'avvocato Masci -, io ritengo che un'autorità italiana debba contattare la famiglia e dare le indicazioni necessarie per consentire a un padre di recarsi negli Stati Uniti. Se quanto accaduto è la prassi, io credo che tutto ciò debba essere cambiato. Il Ministero risponda. Anche se avrebbe voluto partecipare all'ultimo saluto di Veronica, Luigi ha ancora tanti motivi per andare in California. A iniziare dall'inchiesta, con l'auspicio che giunga a verità e giustizia».

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