La maglia col suo numero sul feretro l'addio dei compagni di squadra

La maglia col suo numero sul feretro l'addio dei compagni di squadra
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Martedì 3 Agosto 2021, 05:03
IL RICORDO
VALDOBBIADENE Una maglia con il suo numero da posare sul feretro. E i compagni che, a braccia, porteranno la bara in chiesa. Così Valdosport, che per 9 anni è stata la casa calcistica di Luca Vettoretti, ha scelto di onore la memoria del centrocampista, uscito di strada sabato notte e morto nell'impatto. La squadra si è trovata ieri sera per stringersi dopo la tragedia, per dare un senso al proprio dolore, e per decidere con quali gesti onorare la memoria del compagno scomparso.
LA SOCIETA'
«E' una perdita davvero pesante- conferma Francesco Sanvito, presidente del Valdosport- attendiamo di conoscere la data delle esequie, ma questi sono i gesti con cui vogliamo salutare il nostro Luca». Anche se Vettoretti aveva scelto di passare in terza categoria col Pederobba dal prossimo anno, a Valdobbiadene aveva dedicato i suoi anni migliori. Ed è per questo che i compagni, il presidente e il direttore sportivo Christian Bortolomiol si dicono distrutti. Con i compaesani si era trovato pochi giorni fa alla sagra di San Giovanni, la frazione in cui abitava con la mamma e la sorella minore, Ilaria. Mentre con gli amici l'appuntamento era stato per sabato sera: prima cena in agriturismo, poi un salto a Cornuda dove si stava svolgendo un torneo di beach volley. «Luca era un giocatore onesto e buono, un ragazzo d'oro. Le testimonianze di affetto che stiamo ricevendo in queste ore dicono l'eco che la sua tragedia sta avendo» spiegano da Valdosport, la squadra in cui, con alcune pause, aveva militato per 9 anni. 28 anni, studi in agraria, lavorava in un'azienda viticola del montebellunese come manutentore e potatore. Aveva ripreso gli studi: gli mancava un esame e a breve si sarebbe laureato in Scienze Agrarie.
IL CALCIO
Ex centrocampista del Valdosport, aveva militato anche nel Vidor e nella Cisonese. Dalla stagione 2021/2022 avrebbe vestito la maglia del Pederobba. Come giocatore aveva esordito col Careni, poi un infortunio (rottura del crociato) lo aveva fermato per un po' di tempo. Ma aveva ripreso con slancio e passione. «Era un ragazzo d'oro-ribadiscono i suoi compagni di squadra che ieri si sono trovati per mettere insieme pensieri ed emozioni- siamo sopraffatti da questa notizia». Il suo allenatore, Christian Bortolomiol restituisce il ritratto di una persona corretta e solare. «Era uno dei nostri ragazzi: mai uno screzio, mai un problema, carriera immacolata. E' un dolore enorme, siamo vicini alla famiglia e testimonieremo questa vicinanza con i fatti». «Non era un ragazzo da colpi di testa o intemperanze. Forse la disattenzione, forse l'asfalto bagnato, abbiamo anche pensato se forse gli ha attraversato la strada un animale, cosa che in quelle zone accade».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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