Nel post Cecilia la maggioranza non dà segnali di risveglio

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Domenica 9 Novembre 2014, 06:08
LA POLITICA
Maggioranza in letargo in Comune: a una settimana dalle dimissioni di Andrea Cecilia e dall'assunzione della delega dell'Urbanistica da parte del sindaco Simone Petrangeli (nella foto), il centrosinistra che governa la città sembra narcotizzato. «Credo servirebbe una valutazione da parte della maggioranza di quello che è successo», azzarda il capogruppo del Partito democratica, Alessandro Fiorenza. Ma all'ala gauche della coalizione non risultano riunioni in tal senso in agenda. Ci sarebbero i fatidici «temi» - giova ripeterli? - su cui sindaco e maggioranza mesi fa si erano impegnati ad uno scatto significativo ma le questioni sono tutte lì allineate e ancora da sbrogliare. Un deserto di idee e iniziative che fa il paio con quello del centrodestra.
Dai banchi dell'opposizione danno segni di vita solo Andrea Sebastiani e Sonia Cascioli, all'attacco sul pasticciaccio dei lavoratori ex Asu. Come previsto, il giudice del lavoro ha dato ragione ai licenziati «senza giusta causa» dall'amministrazione Petrangeli per effetto dello scontro apertosi con la Regione sulle convenzioni siglate a fine 2011 che videro oltre 40 persone assunte in Comune. Una bomba non solo sociale - visto che si è poi capito che quelle assunzioni erano illegittime - ma anche economica, considerato che la Regione ha prima interrotto i finanziamenti erogati per quei posti di lavoro e poi chiesto al Comune i soldi indietro.
Di fronte alla sentenza del giudice del lavoro la giunta guidata da Petrangeli si è difesa, lamentando di essersi trovata «tra l'incudine e il martello», ovvero tra il tentativo di salvare quei posti di lavoro e «gli errori dolosi» della giunta Polverini e dalla giunta Emili e annunciando ricorso contro la sentenza.
Ma i consiglieri Sebastiani e Cascioli insistono: così si fanno altri danni contabili che pagherà il Comune perché ad assumere quei lavoratori fu, nell'agosto 2012, la stessa giunta Petrangeli e questo contro il parere dei consiglieri di minoranza, che suggerirono piuttosto di agire contro la Regione che si rifiutava di rimborsare le somme degli stipendi.
A.L.
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