La Fondazione prepara la successione a de Sanctis

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Venerdì 21 Novembre 2014, 06:07
IL CASO
Fondazione Varrone, giornate decisive per la successione del presidente Innocenzo de Sanctis (nella foto). Il lungo braccio di ferro con il Ministero dell'Economia per il prolungamento a 6 anni del mandato presidenziale è ormai praticamente concluso e a favore del Ministero, che avrebbe indirizzato ai vertici di Palazzo Crispolti una sorta di ultimatum: o il cambio di presidente entro il 30 novembre o il commissariamento degli organi della Fondazione. Il cambio riguarda la sola figura di de Sanctis, essendo il resto del consiglio di amministrazione in carica da appena sei mesi. Così, in questi giorni si è messa in moto una procedura inedita e, per certi versi, sorprendente per la designazione del consigliere mancante, consigliere che a questo punto potrebbe essere il favorito alla successione di de Sanctis, che continua a tenere in mano la situazione. Circola infatti una nota della Fondazione indirizzata ai membri del cda e del consiglio di indirizzo - quelli attualmente in carica e quelli ormai decaduti - per sollecitare loro una candidatura nel caso si dovesse procedere alla nomina di un nuovo presidente. E non potendo questi essere scelto fuori dal cda si chiede di poter integrare il consiglio con una rapida nomina. Anzi, rapidissima, praticamente tra oggi e domani. A consiglieri di indirizzo e di amministrazione in carica o decaduti si chiederebbe in sostanza o di candidarsi al cda o direttamente alla carica di presidente; ai componenti del consiglio di indirizzo in carica sarebbe chiesto di indicare eventuali loro candidati al cda e alla presidenza, tramite una votazione segreta che dovrebbe svolgersi in Fondazione non più tardi di sabato.
Una prassi inedita e uno scenario che lascia intendere che, per la successione a de Sanctis - dopo un mandato durato 13 anni - si guardi fuori dell'attuale cda - nonostante non manchino personalità di spicco - ma forse dentro a quello precedentemente in carica. Dove l'uomo forte era Maurizio Chiarinelli, poi andato a presiedere la Fondazione Sabina Universitas, ma ben contento di tornare alle origini.
Alessandra Lancia
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