Raffica di abusi a Ponza e Ventotene: dalle ville vista mare alle strade, quattro denunciati

I carabinieri a Ventotene
di Rita Cammarone
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Sabato 12 Giugno 2021, 14:57

Blitz dei carabinieri tra le abitazioni vista mare sulle Isole Pontine: in poche ore scattano sigilli e quattro denunce.
Macchia mediterranea estirpata dalla roccia per realizzare una strada abusiva, di agile collegamento tra una villetta, già sotto sequestro da circa un anno, e la panoramica di Ponza, sopra Giancos. E' quanto accertato recentemente dai carabinieri della locale stazione, nell'ambito delle attività di controllo del territorio e di contrasto dei reati ambientali disposte dalla Compagnia di Formia. Un abuso edilizio dietro l'altro, costato a tre persone il deferimento alla Procura della Repubblica di Cassino per lottizzazione abusiva, violazione del vincolo paesaggistico e finanche invasione di terreno di terzi, oltre che per danneggiamento.

L'altro ieri i militari sono tornati sulla panoramica e hanno apposto i sigilli allo sbancamento e alla relativa cementificazione effettuati su un terreno rurale, lungo un percorso scosceso di una cinquantina di metri, tra la strada provinciale Tre Venti e la strada comunale La Quagliara. Dagli accertamenti è emerso che il cantiere era stato allestito senza alcuna autorizzazione. A finire nei guai due persone di Terracina, di 30 e 42 anni, titolari dell'abitazione sequestrata ad agosto 2020 e committenti dei nuovi lavori per l'edificazione della strada, e l'esecutore dell'opera, un 64enne della provincia di Caserta.

Il sequestro dell'abitazione, lo scorso anno, era maturato sulla base dell'esecuzione di lavori effettuati in difformità dai titoli edilizi rilasciati dal Comune di Ponza e dal progetto autorizzato. Sequestro ancora vigente.


Non è andata meglio a Ventotene. Gli uomini dell'Arma di stanza sulla seconda delle Isole Pontine, sempre coordinati dalla Compagnia di Formia, hanno denunciato a piede libero, alla stessa Procura di Cassino competente per territorio, un 39enne del luogo. L'uomo si sarebbe reso responsabile di nuovi abusi edilizi in violazione dei sigilli apposti presso la propria abitazione, in via Calabattaglia. Il sequestro era scattato il 22 febbraio scorso. I militari, sempre nell'ambito dei servizi di prevenzione e contrasto dei reati di natura ambientale, avevano accertato lavori in difformità dei titoli posseduti. Ma apposti i sigilli, il 39enne non si era trasferito ed era rimasto a vivere nell'abitazione posta sotto sequestro dove non sono mancate nuove opere edilizie realizzate senza alcuna autorizzazione. Ieri il sequestro bis e nuova denuncia.

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