Liquidazioni, Gros-Pietro: «Servono garanzie pubbliche»

Liquidazioni, Gros-Pietro: «Servono garanzie pubbliche»
2 Minuti di Lettura
Domenica 12 Ottobre 2014, 06:24
LE BANCHE
WASHINGTON Il Tfr in busta paga è una «tenda a ossigeno» e «se serve faremo tutto il possibile per finanziarla nei limiti del nostro mandato». Ma servono garanzie pubbliche. Il presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo e vicepresidente dell'Abi Gian Maria Gros-Pietro, parlando da Washington, dove sta partecipando agli incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale, plaude all'iniziativa del governo mirata a erogare il trattamento di fine rapporto nella busta paga dei lavoratori per restituire capacità di spesa alle famiglie. «La tenda a ossigeno - ha spiegato il banchiere - va bene. Le banche, visto che stanno nel Paese hanno tutto l'interesse che il Paese si riprenda. Quindi se la tenda a ossigeno serve faremo tutto il possibile per finanziarla nei limiti del nostro mandato. Prestiamo denaro per i risparmiatori, lo dobbiamo restituire. Dobbiamo fare in modo che i risparmiatori siano sicurissimi che il loro denaro è al sicuro e avremo bisogno di garanzie pubbliche. Oppure dovremo andare a valutare il merito di credito di ciascuna azienda, che non mi sembra sia quello che il governo vuole fare».
I PRESTITI BCE
Nello stesso incontro il direttore generale di Intesa SanPaolo, Gaetano Miccichè ha confermato che l'istituto di Piazza San Carlo utilizzerà tutti i 13 miliardi di euro che richiederà complessivamente quest'anno alla Banca Centrale europea nell'ambito dell'operazione di rifinanziamento a lungo termine Tltro. Quattro miliardi sono stati già richiesti, nove verranno chiesti nell'asta di dicembre. «Li utilizziamo tutti - ha detto - e comunque è un'iniziativa eccellente per il mondo dell'impresa. Dal nostro punto di vista non è un tema di liquidità perché la nostra banca certamente non ha fatto mai mancare il credito per problemi di liquidità. Però certamente, con delle condizioni che prima non si facevano, oggi si mette l'imprenditoria italiana in grado di competere con quella di altri Paesi europei dove il denaro comunque costava molto meno».
Durante l'incontro Gros-Pietro ha voluto rimarcare come anche il mercato stia apprezzando l'andamento della prima banca italiana. I risultati della gestione dell'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, sono «ottimi» - ha detto - aggiungendo che «la gestione è riflessa nei prezzi di Borsa con il titolo che, rispetto a un anno fa è in rialzo del 33%. Uno dei pregi riconosciuti dal mercato è che Messina ha presentato un piano industriale. E lì c'è scritto chiaramente cosa faremo. Non si parla di acquisizioni in Italia ma di consolidamento con riduzione del numero delle società, consolidamento dell'organizzazione. E poi si parla anche di attività all'estero. Dobbiamo seguire di più le imprese italiane che vanno all'estero».
Anche se i crediti in sofferenza migliorano, la situazione delle piccole imprese resta critica. «Consideriamo il 2013 - ha detto Miccichè - come il picco dei crediti in sofferenza e i dati del primo semestre di quest'anno sono nettamente migliori. Ma se il Paese non torna a crescere è difficile che le piccole aziende possano tornare a migliorare le proprie performance».
L. Bo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA