Olio pontino, poco ma di gran qualità

Olio pontino, poco ma di gran qualità
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 05:04
AGRICOLTURA
La qualità dell'olio della provincia di Latina quest'anno sarà da incorniciare. La raccolta delle olive è in corso da Formia a Cisterna e da Cori a Sonnino, che sono i maggiori centri della produzione pontina. Man mano che dai frantoi sgorga l'oro verde, tra gli esperti ci si sta sorprendendo dei particolarissimi sentori che emergono con la complicità del caldo estivo e delle poche piogge. Al tipico profumo di pomodoro verde che caratterizza l'olio della varietà itrana, si stanno accompagnando sapori di amaro e di piccante più intensi del passato. Ma l'alta qualità non vorrà per forza dire una quantità da sogno. Da diverso tempo, infatti, la produzione è bassa e quest'anno risalirà solo leggermente. Luigi Centauri, capo panel del Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole di Latina, da 17 anni organizza il concorso provinciale L'olio delle Colline e ha il polso della situazione.
LA QUANTITÀ
«Nell'intera provincia dice si arriveranno a produrre 160 mila quintali di olio, in miglioramento rispetto all'annata precedente che è stata una delle peggiori degli ultimi vent'anni. Quel che rileviamo prosegue l'esperto assaggiatore è una resa maggiore in alcune zone e un'alta qualità della produzione. Ciò potrebbe essere correlato alla siccità, che ha prolungato il periodo della cascola e fortemente ridotto l'influsso negativo della mosca dell'olivo». Tutto ciò potrebbe quotare ancor di più l'olio delle Colline Pontine, che già brilla in diversi concorsi nazionali. In tutta la provincia di Latina ci sono 2,5 milioni di olivi e a dominare è la varietà Itrana, su cui è fondato anche l'olio Dop delle Colline Pontine. Cuore pulsante del comparto, è Sonnino, dove sono concentrati quasi cinquecentomila alberi (66 piante per abitante), alcuni dei quali impiantati ai tempi dello Stato Pontificio.
IL RACCOLTO
L'azienda agricola De Cupis ne ha circa duemila e conferma quanto riscontrato dalla Capol. «Quest'anno ha detto Vincenzo Madeccia, olivicoltore dell'azienda abbiamo iniziato a raccogliere in leggero anticipo. C'è stata una lunga siccità racconta ma poi a ottobre ha piovuto, le olive sono maturate tutte insieme e ora siamo nel pieno del lavoro. Da quello che stiamo vedendo, l'olio ha un'acidità molto bassa e i sentori tipici dell'itrana sono molto più intensi. È vero che i conti andranno fatti alla fine dice Madeccia - ma credo che il caldo abbia avuto un suo ruolo». Che la qualità sia aumentata lo dice anche Giovanna Cunetta, dell'azienda agricola Molino 7cento di Cori che produce anche vari tipi di sott'olio.
GLI ESPERTI
«Quest'anno i prezzi potrebbero salire dice l'imprenditrice perché, almeno da noi, dopo la gelata primaverile e le grandinate, la resa è più bassa del passato». Ma per fare i conti c'è ancora tempo. Come a Sonnino e Cori, la raccolta è ancora in corso sotto i duecentomila olivi di Formia, soprattutto fra Marano e Castellonorato. Sempre più famiglie, anche di pensionati, non hanno tempo e voglia di gestire i propri uliveti e così li affidano a degli esperti. Tra questi c'è Roberto Filosa che si prende cura di circa cinquemila alberi. Sulle colline formiane, tra gli olivi centenari e quelli che negli anni Ottanta e Novanta hanno sostituito i carrubeti, la produzione è buona. «A seconda della tecnologia del frantoio afferma Filosa le rese vanno dai 13 ai 22 litri di olio per quintale di olive, con una media del 15-16 percento alla fine di ottobre. A seconda della zona, anche su un ettaro di oliveto prosegue - ci sono state produzioni più alte della media nazionale. Ma attenzione a disdegnare gli olivi dei giardini, perché anche solo trenta piante possono coprire le esigenze di una famiglia».
Una certa soddisfazione c'è stata anche a Cisterna di Latina, negli impianti tra Cori e Norma, dove la raccolta è iniziata più recentemente. «C'era il forte pericolo di fare un olio cattivo racconta Giuliano Rossi, che ha 2500 piante e ne sta avviando a coltura altre tremila ma da quello che vediamo la qualità è ottima, forse perché siamo stati per quattro mesi e mezzo senza pioggia, e ora il prodotto esprime forti sentori di amaro e piccante, che sono indicatori di qualità». E con la produzione dell'olio sta partendo anche la lavorazione delle olive da mensa, per le quali i prezzi dovrebbero rimanere stabili.
Luigi Biagi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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