Erano così in grado di controllare il territorio che erano pronti a vendicare l'omicidio di Luca Palli, avvenuto ad Aprilia il 31 ottobre 2017. Sono i componenti del locale di ndrangheta operativo tra Anzio, Nettuno e appunto Aprilia, sgominato giovedì dai carabinieri in esecuzione a misure richieste dai magistrati della direzione distrettuale antimafia ed emesse dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Roma.
Chi avesse ucciso Luca Palli lo sapevano ed erano pronti a intervenire, ma a bloccarli è stato Giacomo Madaffari, ritenuto il capo della ndrina.
I PORTI
L'interesse per gli affari non manca, poi, a un altro esponente di spicco della ndrina, Davide Perronace. Nelle intercettazioni si legge che tra i possibili lavori ci sono anche quelli per i porti di Anzio e Ponza. «Tale eventualità - si legge negli atti - gli è stata prospettata da un suo contatto a sua volta in collegamento con il vice sindaco di Anzio». A Ponza, in particolare, sembra prospettarsi la possibilità di realizzare un depuratore. E la soluzione qual è? «L'unione fa la forza, tu hai 90 codici, i miei cugini lavorano da 40 anni...» Insomma, il modo di partecipare (e vincere) si trova. Uno dei contatti per l'operazione? Una vecchia conoscenza delle cronache pontine, l'ex presidente (qui non indagato) del Latina Calcio Angelo Ferullo: «Sto a fa l'anello di congiunzione - dice l'interlocutore - tra un ingegnere di Roma, il Comune e Angelo Ferullo». Cioè colui che insieme ad altri due rappresentò la cordata di Anzio che prese il Latina calcio da Maietta e Aprile, portandolo al fallimento.
Giovanni Del Giaccio
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