Per molti è diventato semplicemente sinonimo di videogiochi, un po' come era il Walkman, qualche era geologica fa, per le musicassette, e chissà se è solo una coincidenza che entrambi questi prodotti appartengano allo stesso marchio, Sony che oggi festeggia i 20 anni della PlayStation. Quella scatola grigia, che poi si sarebbe evoluta in forme sempre più avveniristiche per arrivare ad essere la console, esordì infatti in Giappone il 3 dicembre del 1994. E la società, da allora, non fu più la stessa: intere generazioni furono inghiottite dal piacere dello smanettamento sulla console dei desideri. E non c'erano più orari né altro per seguire la passione e partecipare, pur al di qua dello schermo, a guerre e costruzioni, gioia e rabbia dei personaggi più famosi.
Eppure all'inizio non fu un grande successo: quella prima versione in Giappone vendette soltanto 12.300 unità, lasciando presagire un pesante flop. La storia però andò diversamente, perché poi la scatoletta invase letteralmente le camerette e i salotti di tutto il mondo, trascinata anche da titoli storici come Crash Bandicoot, Final Fantasy, Tomb Raider e Pro Evolution Soccer. Quella console, di cui furono venduti 100 milioni di esemplari, fu una delle prime a portare nelle case un'esperienza migliore di quella che i videogiocatori potevano avere con i giochi da bar, peraltro a un prezzo abbordabile.
I simboli stampati sul controller (il cerchio, il quadrato, il triangolo e la croce a X), nella loro semplicità, divennero espressione del nuovo modo di concepire l'intrattenimento, e persino la comunicazione, aprendo la strada a quella che poi sarebbe stata definita arte videoludica.
IL SUCCESSO
Ma il vero successo la console Sony la ottenne con la sua seconda versione, la PlayStation 2, uscita nel 2000, ancora oggi un must: economica, potente, con un vastissimo catalogo titoli. Non a caso la Ps2 ebbe vita lunga e vendette qualcosa come 155 milioni di unità nel mondo, di cui 4.5 milioni soltanto in Italia. Ma la storia di PlayStation non è stata tutta rose e fiori, e dopo il grande boom di inizio millennio conobbe anche una fase d'arresto. Con l'avvento delle console di nuova generazione, prime fra tutte Nintendo e Microsoft, Sony puntò sulla tecnologia BluRay, montandola sulla nuova PlayStation 3 e promettendo così grandi cose ai propri utenti. Una scelta che alzò il prezzo della console, soprattutto in confronto alla prima concorrente, la Xbox 360 di Microsoft. Quest'ultima riuscì però a ottenere risultati migliori con il semplice dvd, erodendo gran parte del mercato.
L'EVOLUZIONE
Il progresso delle console Sony ha seguito le innovazioni della tecnologia, passando dal cd al dvd, fino al blu-ray e al cloud. Il presente, anche per i videogiochi, è infatti orientato al web. In Italia l'82% dei gamer (16-20 milioni di persone) utilizza il gioco online, e sempre di più il mercato si rivolgerà alla rete (si stima il 31% entro il 2017). Dal lancio di PS4 sono stati 16 milioni i download da PlayStation Network e 270 milioni le sessioni di gioco online (per 108 milioni di ore). E oltre agli occhiali per la realtà virtuale Morpheus è proprio in rete che arriverà le più attese novità: Share Play, per giocare con un amico senza possedere la copia fisica del gioco per massimo un'ora, e soprattutto Play Now, il servizio di videogame streaming multi-piattaforma già attivo in Usa che in nome del cloud-gaming promette ancora una nuova rivoluzione. Visto che si potrà giocare dai televisori Bravia ai tablet, agli smartphone. In Italia però bisognerà aspettare la banda larga.
Il che dimostra come quegli aggeggi infernali, un tempo tanto odiati dalle mamme e dalle fidanzate di ogni latitudine, ora possono fare anche la gioia di quei bambini un po' cresciuti diventati nel frattempo collezionisti.
Andrea Andrei
Andrea.andrei@ilmessaggero.it
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