Paralizzato cammina dopo l'impianto di cellule olfattive

Paralizzato cammina dopo l'impianto di cellule olfattive
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Mercoledì 22 Ottobre 2014, 06:08
L'INTERVENTO
LONDRA
Darek Fidyka non camminava più dal 2010, da quando una coltellata nella schiena gli aveva provocato una grave lesione. Ora, grazie ad un trapianto di cellule della sua cavità nasale nel midollo spinale, riesce a muoversi con una stampella e in futuro potrebbe tornare a vivere una vita normale. Un risultato «più impressionante dell'uomo che cammina sulla luna», secondo il professor Geoff Raisman, a capo della divisione di rigenerazione neuronale all'Istituto di Neurologia dello University College di Londra, che ha portato avanti la terapia, totalmente pionieristica, insieme ad alcuni chirurghi polacchi. A raccontare l'incredibile storia è Panorama, un programma di BBC One, che ha seguito tutto il procedimento, i cui dettagli tecnici sono pubblicati nella rivista scientifica Cell Transplantation.
«Quando non senti più la metà del tuo corpo, sei disperato, ma quando la sensibilità ritorna è come se fossi rinato», ha spiegato Fidyka, cittadino polacco di 40 anni, parlando di una «sensazione incredibile». I medici hanno usato delle cellule associate ai prolungamenti dei neuroni olfattivi, le cosiddette olfactory ensheathing cells (OEC), che formano parte del senso dell'olfatto e che consentono alle fibre nervose del sistema olfattivo di essere continuamente rinnovate. Questo complesso circuito neuronale è l'unica parte del sistema nervoso che continua a rigenerarsi per tutta la vita di una persona.
LA COLTELLATA
Nella prima operazione – spiega la BBC – i chirurghi hanno rimosso uno dei due bulbi olfattivi del paziente e hanno fatto crescere le cellule in coltura fino ad ottenerne un numero sufficiente, circa 500.000. Due settimane dopo sono state trapiantate nella spina dorsale, recisa da una coltellata che aveva risparmiato solo un po' di tessuto sulla parte destra. La lesione era stata già in parte ricomposta con del tessuto nervoso, ma sono state le cellule, inserite grazie a 100 micro-iniziezioni, a creare una sorta di passerella che ha consentito alle fibre da una parte e dall'altra della ferita di rigenerarsi e di riconnettersi. Prima del trattamento, le sedute di fisioterapia intensiva a cui si sottoponeva Fidyka non erano servite a niente, mentre dopo tre mesi la sua muscolatura ha iniziato a rafforzarsi, dopo sei mesi ha ripreso a muovere le gambe e dopo circa due anni ha ripreso la sua attività intestinale e sessuale. «E' incredibile vedere come la rigenerazione del midollo spinale, considerata impossibile per anni, stia diventando una realtà», ha spiegato il dottor Pawel Tabakow, consulente neurochirurgo all'ospedale universitario di Breslavia. Per Fidyka, che continua a stancarsi facilmente, è realistico sperare di tornare indipendente un giorno. «Bisogna continuare a lottare, perché nella vita si apre sempre qualche porta», ha spiegato felice.
Cristina Marconi
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