Il made in Italy scopre i videogame

Il made in Italy scopre i videogame
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 06:10
IL CASO
Videogame, il made in Italy che non ti aspetti. Se moda, enogastronomia e lusso attirano da sempre l'attenzione mondiale verso il Bel Paese, l'elenco è destinato ad arricchirsi con un settore troppo spesso sottovalutato. Puntare sulle attività ludiche come asset economico-sociale è idea cavalcata da anni in molti paesi avanzati e molto meno in Italia, che però - numeri alla mano - è il quarto mercato europeo, e nono al mondo, con un volume di affari superiore al miliardo di euro e oltre 21 milioni di giocatori tra console e mobile. Un mercato, il nostro, in mano a tante piccole software house e un solo gigante con diramazioni in Usa, Regno Unito, Francia, Spagna e Germania. Qui si trovano, infatti, i 220 dipendenti di Digital Bros, distributore di titoli diventato nel tempo anche editore e sviluppatore.
OCULUS RIFT
L'industria del gaming è come un flusso in costante divenire che testando nuove soluzioni si rinnova di continuo; l'ultima via battuta è la realtà aumentata, imboccata dai tanti che profetizzano per il prossimo anno la prima rigogliosa fioritura. In cima alla lista c'è l'Oculus Rift, il visore che immerge i giocatori in un contesto virtuale inedito, talmente rivoluzionario che Mark Zuckerberg ci ha scommesso sopra due miliardi di dollari. «Il nostro titolo Adr1ft è considerato una killer application per l'Oculus Rift, nell'anteprima all'E3 di Los Angeles abbiamo riscosso grandi consensi e noi ci puntiamo così tanto che sarà disponibile per tutte le piattaforme digitali, anche senza il visore, poiché regala un'esperienza coinvolgente come mai prima», dichiara Raffaele Galante, amministratore delegato Digital Bros. Sviluppata dal team Three One Zero di Adam Orth e Omar Aziz, la storia dell'astronauta sopravvissuto all'esplosione della sua stazione orbitante e costretto a una corsa contro il tempo per salvarsi è prodotta da 505 Games, etichetta internazionale di Digital Bros, e uscirà a metà 2015.
Presente e futuro vanno a braccetto in casa Digital Bros, che ha scelto di investire in Italia per scovare le risorse di domani. A gennaio partirà infatti la Game Academy, primo corso di formazione e specializzazione per aspiranti sviluppatori, designer e creativi di videogame (info su dbgameacademy.it), figure sempre più ricercate in un mercato che, come suggerito dal responsabile del progetto Geoffrey Davis, varrà 86 miliardi di dollari.
Al. Capr.