Anjelica Huston: io e Jack una vita tra pugni e gelosia

Anjelica Huston: io e Jack una vita tra pugni e gelosia
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Lunedì 17 Novembre 2014, 06:04
IL LIBRO
Proprio un amore bestiale, quello tra Anjelica Huston e Jack Nicholson: tanta passione, ma anche tanti tradimenti e tante botte. Un calvario che è durato 17 anni, lasciando in entrambi molto amaro in bocca, ma anche un pizzico di nostalgia. Come se l'amore, quando è vero, non potesse prescindere da certi ingredienti che sembrano appartenere ad altri tempi e ad altre classi sociali. Perché anche a Beverly Hills cova la sindrome di “Mimì metallurgico”. La storia è narrata nell'autobiografia che la Huston, attrice delicata e fortunata, ha appena pubblicato, e che s'intitola “Watch me”. Un manuale della sottomissione che alla fine esplode in una gragnola di cazzotti. Perché le botte le dette soprattutto lei, e il fedifrago Jack le prese di santa ragione, rischiando di finire all'ospedale.
Si erano conosciuti ad Aspen (la Cortina americana), nell'80, e il loro rapporto sembrava filare liscio, quando una ragazzina di dodici anni, che poi sarebbe divenuta famosa (Gwyneth Paltrow), mise in guardia Anjelica dal suo fidanzato. «Dio mio - le disse - quest'uomo mi mette proprio paura». Lei aprì gli occhi e scoprì tante magagne che cominciarono a rendere tempestoso il loro love affair.
I VECCHI AMORI
Lui spesso rimandava i loro appuntamenti dicendole che aveva “precedenti impegni”. Che si rivelavano essere appuntamenti con precedenti girl-friend. Attrici, attricette, cantanti, top model che bussavano di nuovo alla sua vita e vi trovavano conforto per qualche ora. Perché Jack era un Casanova che non mollava mai nessuna. Aveva un harem smisurato che diluiva nel tempo e che ogni tanto riassaporava.
E quando Anjelica scopriva le sue menzogne, lui aveva sempre qualche scusa pronta. O quando non ce l'aveva, diceva con aria mistica: «L'ho fatto per compassione». “Per compassione” sparì per varie ore, durante un festival di Cannes, con una stellina che gli aveva offerto un passaggio in motocicletta. Tornò in albergo a tarda notte, come se nulla fosse, e Anjelica scoppiò a piangere. Fu il primo di tanti pianti a dirotto, perché le “opere buone” di Nicholson si moltiplicarono con i suoi successi. Lui era anche geloso fradicio e quando lei guardava un altro, la rimproverava aspramente. Questa possessività però non dispiaceva all'attrice, che era figlia di un regista importante e prepotente. Con Jack si sentiva una ragazzina super-protetta. Dopo qualche anno, però, non ne potè più di un compagno che la riempiva di corna e non si decideva a sposarla, e si scelse un altro uomo. Ma ne trovò uno ancora peggio, ovvero l'attore Ryan O' Neil, che non solo la tradì ma la picchiò più volte. Questa esperienza le fu utile per imparare un po' di boxe, e una volta ricambiò il partner con un colpo che lo mise KO.
Poi si rimise con Jack che non le sembrò più tanto male. In fondo, rispetto a O' Neil, era un gentleman e aveva un carattere generoso. Tanto che una volta le regalò una Mercedes che lei subito sfasciò in un incidente, nei dintorni di Hollywood. A casa, ogni tanto, trovava un paio di slip femminili, o un reggiseno o qualche lettera d'amore. Ma quando lui le disse che stava per avere un figlio da una certa Rebecca Broussard, più giovane di una dozzina d'anni e molto sexy, Anjelica lo colpì ripetutamente sulla testa con una racchetta da ping pong. Jack non reagì: era un bravo incassatore.
Naturalmente il libro è diventato subito un best seller. Tra i lettori ai quali è piaciuto di più, pare che ci sia proprio lui, il vecchio Jack.
Claudio Angelini
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