Luna park abusivo le minacce dei Suffer

Luna park abusivo le minacce dei Suffer
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Sabato 15 Gennaio 2022, 05:01
LE INDAGINI
Un'inchiesta che tocca vari filoni, ma nata dal luna park che per più di un ventennio durante il periodo estivo è stato installato in un'area demaniale di circa 4mila metri in prossimità del porto. Attrazioni per grandi e piccini avvolte da luci stroboscopiche, musica a tutto volume e colori abbaglianti. Eppure c'era un lato oscuro, fatto secondo quanto emerso dalle indagini di pressioni e intimidazioni per il rilascio delle autorizzazioni volte a operare. A Terracina i giostrai di origine rom della famiglia Suffer avrebbero provato a instaurare una sorta di regime del terrore per dettar legge fin dentro il Comune: funzionari minacciati, uffici assediati, amministratori impauriti. Senza contare presunti tentativi di corruzione e pesanti avvertimenti nei confronti del personale della Guardia costiera. Circostanze che ieri hanno portato agli arresti domiciliari il 47enne nativo di Colleferro Emiliano Suffer, accusato di tentata estorsione e istigazione alla corruzione nell'ambito di un procedimento che vede indagati a piede libero anche alcuni familiari. Tutto è nato nell'estate del 2020, quando i Suffer tornano in città collocando il parco divertimenti nella solita area. Senza però i titoli autorizzativi necessari, configurando il reato di invasione ed occupazione abusiva di suolo pubblico, tanto che a luglio area e attrazioni vengono sequestrate. Prima dei sigilli Emiliano Suffer è protagonista di una sfuriata telefonica con l'assessore al Demanio Gianni Percoco, intercettata: «Viè n'attimo qua che qua succede un guaio oggi te lo dico io nun me va de fa casini però me devono fa lavorà allora se vieni qua mi devono risolvere la pratica tu sei l'assessore nostro e devi sta qua se non dimme te che devo fa io, acchiappo e li butto giù dalla finestra e ci metto 5 minuti eh denuncio tutto il Comune, denuncio tutti assessori compresi e dopo se la vedono con noi uno ad uno». Pure un dirigente comunale si sfoga al telefono con un conoscente. «Minacce molto molto pesanti». Giorni dopo, impaurito dalla presenza di alcuni appartenenti alla famiglia Suffer fuori il suo ufficio, il dirigente arriva a chiamare la polizia. Dell'assedio in Municipio viene a conoscenza lo stesso assessore Percoco, che nel far presente l'accaduto al sindaco Roberta Tintari non nasconde l'apprensione: «Speriamo che non me danno fuoco alla barca». Settimane febbrili.
La percezione dei giostrai è che l'unico ostacolo alle autorizzazioni sia la Capitaneria di porto. Emiliano Suffer chiede dunque un incontro all'allora comandante Emilia Denaro, provando a quanto pare ad offrirle 34 biglietti per accedere gratis al luna park, accompagnati da una frase: «Come hanno sempre fatto i tuoi predecessori, parere favorevole e basta senza chiedere null'altro». Mentre a un ufficiale di polizia giudiziaria Emiliano Suffer dice: «Sistemate questa pratica perché sono guai per voi, voi avrete guai con me ve lo dico io il peggio è per voi perché noi peggio di così non andiamo». Parole accompagnate dalla sottolineatura di avere una licenza di porto di armi, fatto seguito dal sequestro di un fucile portato illegalmente e rinvenuto nella sua casa mobile.
Mirko Macaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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