Lottizzazione abusiva per le villette della famiglia Di Silvio

Lottizzazione abusiva per le villette della famiglia Di Silvio
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Venerdì 19 Febbraio 2021, 05:00
IL PROVVEDIMENTO
A Borgo San Michele nessuno si era accorto di nulla e, se anche ci fossero stati dei sospetti, vista la caratura dei personaggi, forse in pochi avrebbero denunciato. Eppure nel giro di pochi anni erano venute su ben sei ville completamente abusive, nascoste in una stradina secondaria del borgo, chiusa e sicuramente poco frequentata, in una zona di aperta campagna a ridosso di un canale. Un'intera lottizzazione costruita e abitata, guarda caso, dalla famiglia Di Silvio. Cortili spaziosi, alte cancellate e tutto intorno le inconfondibili statue di leoni. Uno dei segni distintivi della famiglia, una indicazione chiara della forza che hanno o pensano di avere.
Ci vivevano quattro famiglie del clan rom legate tra loro da vincoli di parentela e un altro nucleo familiare di loro stretti conoscenti. L'attività di indagine condotta dalla polizia di Stato e dal comando di polizia locale di Latina ha consentito di scoprire il complesso edilizio solo di recente e di accertare che le ville erano state realizzate senza nessun atto amministrativo, senza autorizzazioni o permessi a costruire.
Una lottizzazione fantasma insomma, in cui però viveva stabilmente un ramo del clan, tra cui Alessandro Di Stefano, marito della sorella di Costantino Patatone Di Silvio.
I Di Stefano, catanesi originari di Acireale trapiantati nel capoluogo, sono appunto legati da parentela con i rom di Latina e non sono nuovi agli archivi delle forze dell'ordine. Nel 2016 i fratelli Fabio e Alessandro erano stati arrestati nell'ambito di un'operazione condotta dalla squadra mobile di Latina per un giro di droga, usura ed estorsioni legati proprio alla famiglia rom. Nel 2017 i Di Stefano erano poi stati coinvolti, arrestati e anche condannati, per una violenta rissa scoppiata nel centro commerciale Latina Fiori davanti agli occhi di decine di persone presenti.
Le famiglie avevano evidentemente deciso di stabilirsi a San Michele e si erano fatte costruire una serie di villette vicine, lontane dal centro abitato per non dare nell'occhio. Operazione riuscita, dato che nessuno si era nemmeno accorto delle case che venivano costruite.
Il terreno scelto però era a vocazione agricola e dunque non edificabile. E per realizzare gli edifici, come è stato accertato, non era stata chiesta alcuna autorizzazione.
L'intero complesso è finito ora sotto sequestro in esecuzione di un decreto emesso dal gip del tribunale di Latina Giorgia Castriota su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Ieri mattina gli agenti della questura e personale del comando di polizia locale hanno notificato il provvedimento dell'autorità giudiziaria, apponendo i sigilli alla lottizazione realizzate come se nulla fosse. A tutti è stato formalmente intimato di sgomberare gli immobili nei prossimi giorni. Difficile ipotizzare che lo facciano, ma anche su questo gli investigatori sono pronti ad agire.
Laura Pesino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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