Vive sotto scorta, il proprietario le nega la casa in affitto per le vacanze a Formia: «Mortificata per aver fatto il mio dovere»

Vive sotto scorta, il proprietario le nega la casa in affitto per le vacanze a Formia: «Mortificata per aver fatto il mio dovere»
di Giuseppe Mallozzi
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Lunedì 11 Aprile 2022, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 12:09

«Sentirsi mortificati, per aver fatto il proprio dovere». È il commento amaro di Marilena Natale (foto), nota giornalista di Caserta che a causa del suo costante impegno contro la camorra è da anni sotto scorta, in merito al rifiuto di un appartamento in affitto per la sua particolare condizione. «Sono giorni che contatto persone, a Formia, per una locazione. Un'impresa ardua. Ma, mai mi sarei immaginata di ricevere un rifiuto perché sono sotto scorta». Il racconto di Marilena è a dir poco incredibile. «Dopo aver parlato con un signore, gli spiego tutte le mie esigienze. Lui disponibilissimo, mi spiega tutto. Alla fine quando stiamo per chiudere, gli dico che sono una giornalista e che vivo sotto scorta. Senza nemmeno pensarci due volte, il signore mi risponde mi spiace ma non posso affittare la casa, sa i carabinieri possono destabilizzare gli altri ospiti che si possono impressionare. Io sconcertata ho chiuso la conversazione. Morale della favola: a Formia sono ben accetti i Bardellino, Giuliano, gli Esposito, i Bidognetti, i Mallardo ma non Marilena Natale».

Appena appresa la notizia, il deputato Raffaele Trano è intervenuto sulla questione: «Qui siamo nel mondo al contrario. Come ha giustamente ricordato Marilena, ci troviamo all'assurdo, al paradosso, alla vergogna, per cui in una piccola città come Formia possono vivere tranquillamente e addirittura convivere alcuni dei boss e delle famiglie più efferate e criminali d'Europa, riconosciuti come gli autori dello scempio di vite umane che quotidianamente si compie nella Terra dei fuochi, avvelenatori di acqua e terra coi loro rifiuti tossici. Costoro possono vivere e continuare a fare i loro sporchi comodi, qualcuno può pure essere vittima di qualche agguato di camorra e la città in silenzio fa finta di nulla. Ma se poi una giornalista combattente, vuole portare le vittime innocenti di quei crimini, a godere di qualche giorno di vita in mezzo a tanto dolore, allora sono questi ultimi a non essere ben accetti». E conclude: «Formia e i formiani sono con Marilena e con i loro amici, e ripudiano e rinnegano invece certe famiglie che popolano e infangano i nostri territori, come solo pochi giorni fa la Dia è tornata a confermare».

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