Vaccinazioni, è scontro sui numeri

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Domenica 24 Gennaio 2021, 05:01
IL CASO
Sono 7.307 le vaccinazioni effettuate in provincia di Latina secondo il dato aggiornato alle 13 di ieri, 4.416 donne e 2891 uomini. Tra queste, 574 persone, per lo più operatori sanitari, hanno ricevuto anche la seconda dose di siero Pfizer. Tutto procede al momento con un inevitabile rallentamento dovuto alle scorte che iniziano a scarseggiare e ai ritardi nella consegna delle dosi, ma Giuseppe Simeone, presidente della commissione regionale Sanità, accusa anche la Asl di mancanza di organizzazione nel piano vaccini. «Stando ai dati aggiornati dalla Regione Lazio dichiara il consigliere pontino di Forza Italia - sul numero di dosi somministrate in base agli hub di riferimento, nella provincia di Latina siamo fermi a quota 7042 (saliti poi a 7.307 nelle ore successive). Un dato che colloca il nostro territorio allo stesso livello di province come Viterbo che hanno la metà dei nostri abitanti e ad una distanza abissale dalla provincia di Frosinone che ha già raggiunto oltre 10mila vaccinazioni effettuate. Non si tratta certo di una gara ma i numeri sono un parametro preciso di quelle che sono state le performance, in termini operativi e organizzativi, delle Asl di riferimento». In realtà a questi dati sembra esserci tutt'altra spiegazione. Il direttore del Dipartimento di Assistenza primaria della Asl e coordinatore della campagna di vaccinazione, Loreto Bevilacqua, ha chiarito infatti che l'azienda sanitaria ha messo da parte, come da protocollo, il 25% delle dosi per il richiamo. Le fiale distribuite alle singole Asl inoltre, almeno in questa prima fase di vaccinazione, non vengono assegnate in base alla popolazione ma al personale sanitario. «Abbiamo già utilizzato tutte le dosi arrivate spiega Bevilacqua e un'altra parte, circa mille in più, che ci sono state inviate dallo Spallanzani. Ora stiamo procedendo soltanto con i richiami utilizzando le nostre scorte e grazie a questo non avremo problemi. La prossima settimana arriverà un nuovo carico. Non siamo in sofferenza di personale, abbiamo assunto medici e infermieri, siamo pronti con un esercito di 20 squadre vaccinali, ma per poter vaccinare servono i vaccin». A conti fatti, come spiega Bevilacqua, su 9mila adesioni ricevute sono state raggiunte 7mila persone.
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