L'attentato in Congo,una torcia per ricordare Vittorio Iacovacci: «Eroe di Sonnino»

L'attentato in Congo,una torcia per ricordare Vittorio Iacovacci: «Eroe di Sonnino»
di Rita Cammarone
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Martedì 23 Marzo 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 14:12

«Vittorio, un eroe di Sonnino e di questa patria. Vorrei che fosse ricordato da tutti gli italiani, in piedi e con la mano sul petto». Così ieri il sindaco di Sonnino Luciano De Angelis ha voluto rendere omaggio a Vittorio Iacovacci, il carabiniere di 30 anni del piccolo comune pontino, ucciso in missione di pace un mese fa in Congo.


IN CHIESA
Poche parole del primo cittadino sono bastate a sciogliere la commozione di una comunità coesa nel dolore, ma al contempo distanziata dalla pandemia Covid e comunque presente con il cuore tra le navate della grande abbazia di Fossanova, in un immenso abbraccio rivolto ai genitori del giovane militare e alla sua fidanzata Domenica Benedetto.
La messa è stata officiata da padre Andrea David, dell'Istituto del Verbo Incarnato, e da altri concelebranti. Il sacerdote ha ricordato nella sua omelia Vittorio, come «un bravo uomo che amava la vita, la sua famiglia e il calcio». «Era un ragazzo caritatevole e voleva portare la pace laddove ce ne era più bisogno», ha detto padre Andrea. Momenti di commozione pura, ieri pomeriggio, nel corso della celebrazione religiosa. Il sindaco De Angelis, al termine del rito, ha parlato del piccolo omaggio che ha voluto rendere alle vittime di questa assurda tragedia, il carabiniere di Sonnino e l'ambasciatore Italiano Luca Attanasio strappati alla vita durante una missione di pace insieme all'autista Mustapha Milambo, il 22 febbraio scorso. Si tratta di una torcetta - consegnata ai rispettivi famigliari - autentico simbolo di Sonnino.


«Una piccola torcia realizzata con cera vergine di api, simbolo di un'antica tradizione che illumina, nella vigilia dell'Ascensione di Gesù, il confine dell'appartenenza e il percorso della condivisione e dell'umanità, ha spiegato De Angelis.

Presente alla cerimonia, tra i parenti di Iacovacci e le autorità, anche Zakia Seddiki, la vedova dell'ambasciatore ucciso.


AL CIMITERO
La messa di ieri, per il trigesimo della morte del giovane pontino, è stata preceduta da una breve cerimonia nel cimitero di Sonnino. Dopo le note del Silenzio e la preghiera recitata dal cappellano dei carabinieri don Vincenzo Venuti, è stata deposta una corona di fiori presso la tomba del militare caduto. Attorno al dolore della famiglia Iacovacci, i genitori e la sorella di Vittorio, si sono stretti i rappresentanti delle istituzioni. Entrambi gli eventi si sono svolti alla presenza del prefetto di Latina Maurizio Falco, del generale di corpo d'armata Gaetano Angelo Maruccia, il comandante della II^ Brigata Mobile di Livorno, il generale di brigata Stefano Iasson, il comandante del 13° Regimento di Gorizia, il colonnello Saverio Ceglie, il comandante provinciale dei Carabinieri di Latina, il colonnello Lorenzo D'Aloia, il Questore di Latina Michele Spina e il comandante della Guardia di Finanza di Latina, il colonnello Umberto Maria Palma.

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