Un neonato e il partigiano, la Spoon river di Littoria sul "Portale Antenati"

Un neonato e il partigiano, la Spoon river di Littoria sul "Portale Antenati"
di Vittorio Buongiorno
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Domenica 5 Dicembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 10:28

E' morto quando aveva solo tre giorni. Si chiamava Ennio. Accadde nella casa dei suoi genitori, in località Capograssa. Alle quattro del 9 novembre del 1932. A Littoria. Il suo decesso viene annotato dal dott. Valentino Orsolini Cencelli, il commissario dell'Opera nazionale combattenti in qualità di Ufficiale di Stato civile della città che doveva ancora essere inaugurata, il 12 novembre alle undici di mattina.

«Avanti di me - si legge sul Registro Atti di morte del Comune di Littoria - sono comparsi Spinelli Augusto, di anni quarantaquattro, assistente, domiciliato in Littoria, e Piccinini Ennio, di anni trentotto, bracciante, domiciliato in Littoria, i quali hanno dichiarato che a ore quattro del nove corrente nella casa posta in località Capograssa al numero dieci è morto Spinelli Ennio, di giorni tre, residente in Littoria, nato in Littoria».
Il neonato è il primo morto della storia di Latina. E' morto quattro mesi e nove giorni dopo la posa della prima pietra e un mese e 9 giorni prima dell'inaugurazione di Littoria. L'atto è annotato con il numero 1 sulla prima pagina del Registro Atti di morte. Ci sono due testimoni che sottoscrivono l'atto insieme al genitore e a Cencelli, un massicciatore e un bracciante. Un tempo bisognava andare al Comune o all'Archivio di Stato e consultare questi documenti non era semplice. Adesso basta un pc o uno smarthphone.

I nostri avi
Ho scoperto - leggendo sul Post un articolo di Ludovica Lugli, I miei 18 bisarcavoli - il Progetto Antenati, il portale creato dal Ministero della Cultura che consente di consultare tutti gli atti di nascita e di matrimonio che gli Archivi di Stato del nostro Paese hanno digitalizzato e messo a disposizione su una piattaforma facilissima da usare. La prima cosa che ho fatto è stata cercare i miei di antenati. Ho trovato gli atti di nascita dei miei nonni, a Corato di Bari e a Pagnacco di Udine. Andando più indietro ho trovato l'atto di matrimonio dei miei bisnonni friuliani, datato 1885. Ho scoperto che il mio trisnonno si chiamava Pietro e che erano un negoziante. Poi mi sono fermato e mi sono detto: cosa posso trovare di Latina quando ancora si chiamava Littoria? Un click e ho trovato di tutto.

Vittorio e Anna Maria i primi sposi della città

La digitalizzazione degli archivi
L'Archivio di Stato di Latina infatti ha digitalizzato e reso disponibili 46 registri degli anni di Littoria. Matrimoni e morti, tra il 1932 e il 1945. Tutto. Clicchi sull'icona Vedi registro e ti trovi davanti la copertina, fatta con quella carta marmorizzata nera con venature grige come si rilegavano all'epoca i registri. Lungo le pagine scorre la storia di Latina, dalla sua inaugurazione, agli anni duri della guerra. I registri di morte si fanno più cupi negli anni Quaranta. Sono tante le dichiarazioni tardive di morte, man mano che arrivavano a Littoria e poi, dopo il cambio di nome, a Latina le comunicazioni di chi era morto in guerra, in prima linea o nei campi di prigionia, da soldato, da prigioniero o anche da partigiano. L'ultimo registro è del 1945. Il 9 aprile Littoria è diventata con decreto luogotenenziale Latina. All'ultima pagina del Registro degli atti di morte 1945 viene annotato dall'ufficiale di Stato Civile (ormai) di Latina, la tardiva dichiarazione di morte di Stoppele Bruno Ernesto, di Luigi Pietro e di Comina Giovanna, deceduto a Latina il 25 novembre dall'anno in corso. Subito prima viene annotato il decesso di un partigiano, Spagnul Isidoro. E' il Comitato provinciale di Udine dell'associazione nazionale partigiani d'Italia a trasmettere al Comune di Latina copia autentica di atto di morte. Il partigiano garibaldino Spagnul, nome di battaglia Galliano, è morto il 25 maggio in seguito ad attentato dinamitardo e fascista a Villa Segrè Trieste.

L'attentato di Villa Segré
E' una storia questa che va raccontata. In quell'attentato morirono cinque partigiani. Su chi avesse messo quella bomba non ci sono racconti univoci. Spagnul a Latina non tornò neanche da morto. Era originario di Udine e fu sepolto nel cimitero militare di Sant'Anna, a Trieste. Era domiciliato a Littoria. Perché? Ci sono degli Spagnul che alla fine degli anni Trenta avevano avuto due poderi dall'Opera Nazionale Combattenti. Uno di loro si chiamava Isidoro. Forse era proprio lui.
E forse per questo l'atto di morte fu trasmesso anche qui, quando ormai anche la città era stata liberata dai nazifascisti e chiamata Latina. E' emozionante leggere quelle righe vergate in bella calligrafia. Lì, dentro a quei registri, c'è la nostra Spoon River, sarà pure abusata la citazione da Edgar Lee Master ma le storie di quei morti annotate sui registri meritano di essere lette, ricordate e tramandate.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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