Ucciso a sprangate mentre festeggiava la nascita del figlio, 9 arresti: «Così seminavano il terrore»

Ucciso a sprangate mentre festeggiava la nascita del figlio, 9 arresti: «Così seminavano il terrore»
di Laura Pesino
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Sabato 30 Aprile 2022, 08:24

«Ammazzateli tutti». Queste parole chiarissime erano risuonate nell'abitazione di via Monfalcone 334, a Borgo Montello, la sera di sabato 30 ottobre quando un nutrito gruppo di cittadini indiani, volto travisato e spranghe in mano, aveva fatto irruzione all'improvviso interrompendo i festeggiamenti per la nascita di un bambino e sparando colpi da una pistola. Era una spedizione punitiva, pianificata e organizzata nel dettaglio, che aveva come principale bersaglio Sumal Jagsheer, 29enne, padre del neonato, trovato poi in un lago di sangue in una delle stanze della casa e deceduto poche ore dopo in ospedale. La voce era invece quella di Jiwan Singh, conosciuto da tutti e temuto nella comunità indiana proprio per le sue azioni violente.


E' lui il mandante e anche l'esecutore materiale della mattanza consumata durante la festa, il primo del gruppo ad essere stato identificato e arrestato dalla polizia nel corso delle prime indagini delle polizia. Ora la Squadra Mobile ha chiuso il cerchio e nella giornata di ieri ha dato esecuzione a nove misure cautelari a carico di altrettanti soggetti a vario titolo coinvolti nel pestaggio e nel delitto di Jagsheer. Fra loro c'è ancora Jiwan Singh, accusato anche di una rapina violenta a un altro commerciante indiano avvenuta la sera del 2 ottobre 2021. Agli arresti sono finiti anche Gurpinder Singh detto Binda, Devender Singh, Ranjit Sing, Parampal Singh, Gurvinder Soal Singh, Harmandeep Singh, Surjit Sing e Harinder Singh detto Harry. Per tutti l'accusa è di omicidio volontario e porto illegale di armi, per i primi otto anche di rapina, mentre agli ultimi tre indagati vengono contestate anche le lesioni personali aggravate.


Agli investigatori era stato subito chiaro il quadro: quello di un'azione ritorsiva violenta, organizzata appunto con l'intento di punire qualcuno. Dopo i primi arresti le indagini sono andate avanti e grazie alle testimonianze e alle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Procura la Mobile ha chiuso il cerchio e identificato tutti i partecipanti al pestaggio, individuandone i singoli ruoli e riuscendo anche a ricostruire la dinamica e il movente della spedizione punitiva. Circa 15.20 persone avevano fatto irruzione durante i festeggiamenti organizzati da Jagsheer per la nascita del figlio. Intorno alle 22.30 si sentLaura Pesinoono esplodere almeno tre colpi di pistola nell'abitazione, poi l'incitazione proveniente dal capo: «Prendeteli e ammazzateli tutti».
Da quel momento inizia il pestaggio a colpi di bastoni e mazze di ferro. Il 29enne viene colpito ripetutamente in testa con una spranga e muore poche ore dopo l'arrivo in ospedale a causa di un'insufficienza cardiorespiratoria causata dalle lesioni craniche, mentre il suo amico, probabilmente il secondo obiettivo del commando, viene ferito a sprangate fino ad avere gambe e braccia fratturate. Proprio la vittima si era da poco allontanata dal gruppo capeggiato da Jiwan e l'azione pianificata nei suoi confronti era una ritorsione: Non sapevano che saremmo venuti si legge in un'intercettazione di uno degli indagati Prima o poi doveva succedere questa cosa visto che non si stanno mai buoni.

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