Tintari, ordinanza annullata: il Riesame boccia 4 imputazioni su 5, libera ma con obblighi di firma

Tintari, ordinanza annullata: il Riesame boccia 4 imputazioni su 5, libera ma con obblighi di firma
di Elena Ganelli
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Martedì 9 Agosto 2022, 16:55

Il Tribunale del Riesame di Roma ha annullato quasi completamente l'ordinanza di custodia cautelare a carico dell'ex sindaco di Terracina Roberta Tintari finita ai domiciliari il 19 luglio scorso. I giudici della libertà hanno quindi revocato gli arresti domiciliari per quattro dei cinque capi di imputazione disponendo la scarcerazione e posto a suo carico gli obblighi di polizia giudiziaria per un solo capo di imputazione. La decisione, arrivata ieri pomeriggio alla scadenza dei termini, smonta quindi gran parte delle ipotesi di reato a carico dell'ex primo cittadino nell'ambito dell'inchiesta Free Beach' che ha di fatto decretato la caduta dell'amministrazione comunale. Accogliendo il ricorso degli avvocati Dino Lucchetti e Massimo D'Ambosi i giudici hanno annullato il capo di imputazione relativo ai contributi per il servizio di salvamento sulle spiagge vale a dire l'erogazione di 48mila euro senza che fosse indetta una regolare procedura pubblica e che doveva servire a ottenere consensi in vista dell'ottenimento di consensi elettorali.

La vicenda secondo il gip Giorgia Castriota che ha firmato l'ordinanza cautelare ha consentito di porre in risalto, in maniera lampante ed emblematica, le relazioni di reciproca convenienza tra amministratori pubblici e imprenditori locali.

Il secondo capo di imputazione annullato dal Riesame è invece relativo all'autorizzazione per Ice Park mentre gli altri due riguardano le concessioni agli stabilimenti Sicilia Beach dell'imprenditore Giampiero La Rocca e Whitebeach. Restano in piedi le accuse relative alla realizzazione di un ponte ciclopedonale grazie a un finanziamento europeo, progetto che inizialmente era partito per migliorare le aree di sbarco dei pescherecci, ma poi indirizzato verso una pista ciclopedonale con un passaggio sopraelevato.



L'europarlamentare
È durato oltre un'ora ieri mattina in Tribunale il confronto tra la Procura e i legali dell'europarlamentare di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini nei confronti del quale i titolari dell'inchiesta Free Beach' hanno chiesto di inoltrare al Parlamento Europeo una richiesta di autorizzazione a procedere. Destinataria dell'istanza il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota, firmataria dei provvedimenti cautelari, davanti alla quale si è tenuta l'udienza.
In aula a rappresentare l'accusa i sostituti procuratori Giuseppe Bontempo e Valentina Giammaria, che hanno illustrato le ragioni della richiesta: utilizzare alcune intercettazioni telefoniche che coinvolgono l'ex sindaco di Terracina. Due le ipotesi di reato contestate all'esponente FdI che nel procedimento risulta indagato: turbativa d'asta in ordine al Piano di salvataggio collettivo del 2019 e induzione indebita a dare o promettere utilità, reati che Procaccini avrebbe commesso quando era sindaco e poi assessore.
Rispetto alla prima contestazione si tratta di un contributo mai erogato per problemi tecnici a una cooperativa per il piano di salvataggio collettivo del 2019 e per l'installazione di alcuni gonfiabili in mare per la quale Procaccini, all'epoca ancora amministratore, avrebbe indebitamente indotto una dipendente comunale al rilascio dell'autorizzazione. «Le operazioni di intercettazione telefonica e tra presenti, autorizzate ed avviate il 6 agosto 2019 - spiega la memoria difensiva presentata dagli avvocati Giulio Mastrobattista e Massimo Procaccini - hanno interessato il controllo tecnico di 21 dispositivi in uso a 18 soggetti diversi, captando in circa 5 mesi di attività da agosto a dicembre 2019 - oltre 50mila comunicazioni. Di queste sono un centinaio quelle che hanno interessato come interlocutore l'europarlamentare».
«Tali conversazioni - sostiene la difesa - sono state intercettate su utenze a lui né intestate, né in uso ed appartenenti a sei persone diverse non rientranti né nel suo nucleo familiare né a lui vicine per ragioni lavorative».
I COLLOQUI
Le intercettazioni oggetto della richiesta riguardano in particolare colloqui tra l'europarlamentare, il sindaco di Terracina Roberta Tintari, Corrado Costantino e Fabio Minutillo che secondo la Procura hanno «natura casuale», una circostanza che la difesa contesta nella memoria di 22 pagine depositata ieri mattina. A conclusione dell'udienza il gip si è riservato di decidere.
Elena Ganelli
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